venerdì 24 ottobre 2008

IUniScuola.In 3 anni 87mila cattedre in meno

IUniScuola.In 3 anni 87mila cattedre in menoI tagli al personale docente, amministrativo e tecnico, i risparmi previsti per il bilancio dello Stato, le modifiche all'orario scolastico per medie e superiori, la trasformazione degli atenei in fondazioni, i tagli al Fondo di finanziamento delle Università, i tempi per l'attuazione delle norme. Ecco le risposte sui punti più controversi della riforma scolastica.

1 - È possibile dettagliare i tagli al personale della scuola?
I tagli programmati riguardano i docenti a tempo determinato (i supplenti), quindi è più corretto parlare di cattedre: dovranno essere 87.341 in tre anni. 42.105 nel 2009/10; 25.560 nel 2010/11 e 19.676 nel 2011/2012. Per il personale Ata (amministrativo, tecnico, ausiliario) è prevista una riduzione secca del 17%, ossia 42.500 posti in meno.

2 - Quali sono i risparmi previsti?
I risparmi nella scuola sono programmati nella "manovra d'estate" 2009 /2011. Per il bilancio dello Stato dovranno risultare "economie lorde di spesa non inferiori a 456 milioni di euro nel 2009; a 1.650 milioni di euro per l'anno 2010; a 2.538 milioni di euro per il 2011 e a 3.188 milioni di euro a decorrere dal 2012". Nel dettaglio, dal fronte dei docenti dovranno essere risparmiati 338.495.736 euro nel 2009; 1.179.540.433 nel 2010; 1.715.092.622 nel 2011 e 2.129.984.098 nel 2012.

3 - Come funzioneranno il maestro unico e il tempo pieno?
Il decreto stabilisce la reintroduzione, a partire da settembre 2009, del maestro unico nelle classi prime, al posto dell'insegnamento modulare (3 docenti per 2 classi). L'insegnante avrà un orario settimanale di 24 ore e dovrebbe essere affiancato dai docenti di inglese e di religione, oltre che da quello di sostegno (laddove previsto). Il piano programmatico prevede come orario "privilegiato" quello di 24 ore settimanali, resta la possibilità delle 27 e delle 30 ore, con aggiunta di altre 10 per il tempo mensa.

4 - Cosa accadrà alle piccole scuole?
Lo schema di piano programmatico del Governo sottolinea che circa 1.500 istituzioni scolastiche hanno una popolazione inferiore ai minimi previsti (meno di 300 alunni) per il riconoscimento dell'autonomia. Si aggiungono altre 1.050 comprese nella fascia minima. Per il testo si tratta di condizioni da eliminare «anche attraverso il progressivo superamento delle attuali situazioni relative a plessi e a sezioni staccate con meno di 50 alunni». Ossia una cifra che sfiora quota 10mila. Si tratta di parametri contenuti nel Dpr n.233/1998 emanato dal Governo Prodi. Il premier Silvio Berlusconi ha detto che «nessuna scuola sarà chiusa», anche se non godrà più dell'autonomia.

5 - Sono previste modifiche per gli indirizzi di studio e per gli orari?
L'orario obbligatorio nelle scuole medie sarà ridotto a 29 ore settimanali (rispetto alle attuali 32). Per licei classici, scientifici, linguistici e delle scienze umane avrà un tetto di 30 ore. Mentre per i licei artistici e quelli musicali la quota massima sarà di 32 ore. Stesso monte ore per istituti tecnici e professionali.

6 - Qual è il ruolo delle Regioni negli interventi previsti?
Tutti i regolamenti attuativi del piano programmatico dovranno essere valutati dalle commissioni parlamentari, dalla Conferenza unificata Stato-Regioni e, in alcuni casi, dal Consiglio di Stato. Al momento i rapporti con le Regioni sono molto conflittuali. L'ultimo contenzioso riguarda proprio la riorganizzazione della rete scolastica: le Regioni respingono l'ultimatum imposto dal Governo con il commissariamento ad acta, previsto per chi non approverà i piani di dimensionamento entro il 30 novembre.

7 - Ci sono termini da rispettare per attuare le novità?
I tempi di attuazione dei regolamenti sono molto stretti. Entro il prossimo dicembre dovrebbero concludersi tutte le procedure per la formazione delle classi e per la determinazione dei nuovi indirizzi di studio alle superiori. Dovranno essere pronti anche i piani di dimensionamento della rete scolastica. Interventi indispensabili per consentire alle famiglie di conoscere l'organizzazione dell'offerta formativa in tempo per le iscrizioni, nel mese di gennaio.

8 - Le università saranno obbligate a trasformarsi in fondazioni?
No, la legge 133/08 prevede per gli atenei la possibilità e non l'obbligo di diventare fondazioni di diritto privato. L'ok alla trasformazione deve essere deliberato a maggioranza assoluta dal Senato accademico e successivamente approvato dai ministeri dell'Istruzione e dell'Economia. Le fondazioni così costituite subentrano nel patrimonio dell'università e sono chiamate a una gestione finanziaria che assicuri l'equilibrio di bilancio. Le donazioni a favore delle fondazioni saranno esentasse e deducibili.

9 - A quanto ammontano i tagli all'Ffo (Fondo di finanziamento ordinario) previsti dalla Finanziaria?
L'Ffo sarà ridotto di 63,5 milioni per il 2009, di 190 milioni di euro per il 2010, di 316 milioni per il 2011, di 417 milioni per il 2012 e di 455 milioni a partire dal 2013. Le riduzioni, così come precisato nel testo della legge 133/08, sono un effetto del blocco del turn over stabilito dalla stessa legge, che - a partire dal 2009 - vieta agli atenei di assumere personale oltre il limite del 20% dei pensionamenti dell'anno precedente.

Fonte :IL SOLE24ORE.com

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