martedì 22 dicembre 2009

Scuola: il blocco delle assunzioni non riguarda i disabili


«Diversamente Abili: il prospetto informativo per il collocamento obbligatorio lo fanno le Scuole?»*
«Multe salate ai Dirigenti Scolastici che ignorano la situazione occupazionale dei disabili»*


Lo precisa una recente Circolare del Dipartimento della Funzione Pubblica, che arriva persino a ricordare le sanzioni previste dalla Legge 68/99, in caso di mancata copertura della quota d'obbligo
Ecco la Circolare Dipartimento della funzione pubblica – UPPA (Ufficio Personale Pubblica Amministrazione) - Servizio programmazione assunzioni e reclutamento, 14 dicembre 2009 n. 6
“Decreto legge 1° luglio 2009, n. 78. Articolo 17, comma 7. Divieto di nuove assunzioni.”

1. Premessa
Il decreto legge 1° luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, in legge 3 agosto 2009, n. 102, reca misure importanti volte a favorire la stabilità dei conti pubblici ed a realizzare gli obiettivi di riduzione di spesa perseguiti dalla recente legislazione in materia di finanza pubblica.
Un importante intervento è contenuto nell’art. 17, comma, 3 del d.l. 78/2009 ed è volto a conseguire, a decorrere dall’anno 2009, gli obiettivi di risparmio di spesa previsti dall’art. 1, comma 483, della legge 27 dicembre 2006, pari a 415 milioni di euro.
Si tratta di risparmi che devono essere realizzati in applicazione della disciplina contenuta nell’art. 2, comma 634, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 rivolta a enti ed organismi pubblici statali, nonché a strutture pubbliche statali o partecipate dallo Stato, anche in forma associativa ed avente l’obiettivo di riordinare, trasformare o sopprimere e mettere in liquidazione i suddetti enti, entro il termine del 31 ottobre 2009, come differito dal comma 2 del citato articolo 17.
L’obbligo di conseguire i predetti risparmi investe, oltre che gli enti sopra richiamati, anche i corrispondenti Ministeri vigilanti, tenuto conto dei rispettivi settori ed aree di intervento. La procedura prevista per dare applicazione alla noma di legge è complessa ed articolata. E’ stata già avviata dal Ministero dell’Economia e delle finanze con nota del 20 luglio scorso, n. 79824.
Nelle more di definizione dell’intera procedura, che si conclude con il conseguimento degli obiettivi di risparmio prescritti, l’art. 17, comma 7, del d.l. 78/2009 pone alle amministrazioni e agli enti interessati dall'attuazione del comma 3 del citato articolo 17, il divieto di procedere a nuove assunzioni di personale a tempo determinato e indeterminato, ivi comprese quelle già autorizzate e quelle previste da disposizioni di carattere speciale. Trattasi di un divieto volto a rafforzare la norma che fissa gli obiettivi di risparmio e ad indurre le amministrazioni interessate a realizzarli celermente per evitare il protrarsi della misura restrittiva.
Il divieto vale tanto per le assunzioni ancora da autorizzare, quanto per quelle autorizzate con apposito provvedimento secondo la normativa vigente (DPCM o DPR) oppure autorizzate con legge speciale. Ne deriva che le amministrazioni destinatarie non possono, a decorrere dal 1° luglio 2009, effettuare alcun tipo di assunzione, fatto salvo quanto previsto dalla presente circolare.
Si aggiunge, altresì, che il divieto di assunzione, previsto dall’art. 17, comma 7, del d.l. 78/2009, comprende nella limitazione tanto le assunzioni a tempo indeterminato quanto quelle a tempo determinato.

2. Amministrazioni destinatarie del blocco e deroghe
Come si evince dal dettato normativo (art. 17, comma 7, del d.l. 78/2009) sono destinatari del blocco i seguenti soggetti:
- Ministeri, compresa la Presidenza del Consiglio dei Ministri;
- Enti ed organismi pubblici statali;
- Strutture pubbliche statali.
Nell’ambito dei soggetti destinatari, come sopra elencati, sono poi indicate dalla legge alcune deroghe specifiche che a volte interessano Amministrazioni nominativamente individuate, altre volte categorie professionali riconducibili, comunque, alle amministrazioni cui appartengono.

Ciò premesso, il divieto previsto dalla norma non si applica alle assunzione che interessano:
- il personale diplomatico;
- i corpi di polizia;
- le amministrazioni preposte al controllo delle frontiere;
- le forze armate;
- il corpo nazionale dei vigili del fuoco;
- le università;
- gli enti di ricerca;
- il personale di magistratura;
- il comparto scuola nei limiti consentiti dalla normativa vigente;
- l’Agenzia italiana del farmaco, nei limiti consentiti dalla normativa vigente, per le finalità di cui al comma 4 dell’articolo 34-bis del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14.
Rimane, comunque, ferma, per i settori esclusi dal divieto, la disciplina limitativa delle assunzioni come prevista dalla normativa vigente

3. Durata del blocco
Il blocco decorre dalla data di entrata in vigore del decreto legge, ovvero dal 1° luglio 2009, e termina con il concreto conseguimento degli obiettivi di risparmio di cui
all’art.17,comma 3, del d.l. 78/2009. Il termine finale di detto blocco potrebbe essere diverso per le Amministrazioni destinatarie, in quanto si definisce per ciascuna con il corretto adempimento prescritto dalla normativa. In ogni caso il comma 8 dell’art. 17 prevede che le comunicazioni sulle economie conseguite debbano avvenire entro il 30 novembre 2009. La conclusione del blocco sarà sancita per ciascuna amministrazione solo dopo che il Ministero dell’economia e delle finanze, d’intesa con lo scrivente Dipartimento, avranno verificato il reale conseguimento degli obiettivi di risparmio ed i conseguenti adempimenti sul piano organizzativo.
Si ricorda ancora una volta che il termine di adozione dei provvedimenti di riordino è fissato al 31
ottobre 2009 (art. 2, comma 634, legge 244/2008 e successive modificazioni). La complessità dell’intervento rende difficile prevedere i tempi di conclusione della procedura e quindi la vigenza del divieto di assunzione prescritto.
Rimangono, ovviamente, vigenti le disposizioni di cui all’art. 74 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n. 133 e le sanzioni di cui al comma 6 dello stesso articolo. Ne deriva che le amministrazioni che non hanno adempiuto alla riduzione degli assetti organizzativi prevista dall’art. 74 non potranno comunque assumere neppure dopo il riordino ed il raggiungimento degli obiettivi di risparmio di spesa di cui all’art. 2, comma 634, della legge 244/2007. Le misure di razionalizzazione dell’organizzazione previste dalla disposizione da ultimo richiamata non sono, infatti, da considerare alternative a quelle di cui al citato articolo 74, bensì aggiuntive.

4. Ambito e contenuto del divieto di assumere
In merito all’ambito di intervento del divieto di assumere, si ritiene siano esclusi dal divieto le categorie protette, nel limite del completamento della quota d’obbligo. Trattasi di una categoria meritevole di tutela in quanto rientrante tra le fasce deboli della popolazione che rimane normalmente esclusa dai blocchi e dai vincoli assunzionali, attesa l’esigenza di assicurare in maniera permanente l’inclusione al lavoro dei soggetti beneficiari della normativa di riferimento. Si ricorda che la mancata copertura della quota d’obbligo riservata alle categorie protette è espressamente sanzionata sul piano penale, amministrativo e disciplinare secondo quanto previsto dall’art. 15, comma 3, della legge 12 marzo 1999, n. 68.
IL MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L’INNOVAZIONE
F.to Renato BRUNETTA
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venerdì 18 dicembre 2009

Via libera definitivo dal Consiglio dei Ministri al decreto legislativo sulla class action

La class action diventa realtà. Il 17/12/2009 il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo di attuazione della Riforma Brunetta in materia di ricorso per l’efficienza delle amministrazioni e dei concessionari di servizi pubblici, che traduce in norme giuridiche vincolanti i principi contenuti nell’articolo 4, comma 2, lettera l) della Legge delega 4 marzo 2009 n. 15 e ne detta la disciplina processuale. Il testo aveva ricevuto il parere favorevole della Conferenza unificata e, nella giornata di ieri, quello delle competenti Commissioni di Camera e Senato. Si completa così un’altra fase del processo normativo di realizzazione del Piano industriale della Pubblica Amministrazione presentato dal Ministro Renato Brunetta il 28 maggio 2008.

Con questa nuova azione l’ordinamento si volge con decisione a una moderna visione della Pubblica Amministrazione come amministrazione di risultato, nel quadro di una concezione sostanziale del principio del buon andamento di cui all’articolo 97 della Costituzione. L’idea portante e innovativa è quella di legare la soddisfazione della pretesa avanzata da uno o più cittadini al promovimento - per garantire una elevata performance delle strutture pubbliche nei confronti di tutta la collettività - di un controllo esterno di tipo giudiziale sul rispetto, da parte delle pubbliche amministrazioni, degli standard (di qualità, di economicità, di tempestività) loro imposti. Il tutto assicurando la massima pubblicità al giudizio e la costante responsabilizzazione degli operatori pubblici. Si tratta di un istituto che si affianca ma che differisce profondamente dall’azione collettiva introdotta nel Codice del consumo dalla Legge finanziaria 2008. Quest’ultima infatti riguarda le lesioni dei diritti di consumatori e utenti in ambito contrattuale e, per certi ambiti, extracontrattuale ma non il rapporto tra cittadini e pubbliche amministrazioni. Inoltre, mentre l’azione del codice del consumo mira a proteggere la parte debole dallo squilibrio di posizioni sul mercato, questa nuova azione si propone - più incisivamente - di intervenire nello stesso processo di produzione del servizio, correggendone le eventuali storture. In entrambe le ipotesi si persegue l’obiettivo di indurre il soggetto erogatore dell’utilità a comportamenti virtuosi nel suo ciclo di produzione, ma la presente azione lo fa in modo più diretto perché tutela la strumentalità dell’organizzazione amministrativa alla realizzazione del bene pubblico. Infatti, la sentenza finale di accoglimento ordina di porre rimedio al disservizio ma non provvede sul risarcimento del danno cagionato dall’inefficienza. Le disposizioni contenute hanno lo scopo di garantire il cittadino-cliente da qualsiasi violazione degli standard di qualità del servizio pubblico, a prescindere dalla natura pubblica o privata del soggetto che lo eroga. In via indiretta, poi, si intende fornire alla collettività uno strumento di tutela nonché di accrescimento del tasso di democraticità e trasparenza nella gestione della cosa pubblica.

Gli elementi caratterizzanti la disciplina contenuta nel decreto sono:

- il ricorso consegue alla lesione di interessi giuridicamente rilevanti per una pluralità di utenti provocata dalla violazione di standard qualitativi ed economici così come degli obblighi contenuti nelle Carte di servizi oppure dalla violazione di termini o dalla mancata emanazione di atti amministrativi generali: l’oggetto del giudizio (lo scostamento da uno standard) si lega quindi strettamente alla previa definizione di standard di qualità organizzativa, che si persegue con il decreto legislativo n. 150/2009 (Riforma Brunetta);

- la sua proponibilità sia da parte dei singoli aventi un interesse diretto, concreto e attuale corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata sia da parte di associazioni e comitati a tutela degli interessi dei propri associati;

- la previsione di una diffida preventiva all’amministrazione, che viene così resa edotta tempestivamente della pretesa collettiva e può porre rimedio ai vizi lamentati scongiurando la proposizione dell’azione;

- il collegamento della sentenza con l’eventuale avvio di procedure innanzi agli organi preposti all’individuazione dei soggetti che abbiano cagionato l’inefficienza, alla loro valutazione e all’avvio del giudizio disciplinare, oltre che la sua comunicazione alla Corte dei conti e alla Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche (recentemente istituita dalla Riforma Brunetta);

- la previsione di idonee forme di pubblicità del procedimento giurisdizionale, della sentenza e delle misure adottate per ottemperarvi allo scopo di potenziare la funzione di deterrenza;

- la possibilità di ricorrere al giudice dell’ottemperanza, in base ai principi generali del processo amministrativo, qualora l’amministrazione non adempie alla pronuncia.

La Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche provvederanno, per quanto di rispettiva competenza, al monitoraggio dell’attuazione di queste disposizioni, anche ai fini degli eventuali interventi correttivi.
Per saperne di più clicca qui,qui,qui e qui
fonte www.innovazione.gov.it/

giovedì 3 dicembre 2009

Decreto Legislativo n.150 del 2009 art. 69: « Procedimento disciplinare»


«Prime indicazioni circa l’applicazione delle nuove norme »

Ecco la Circolare n. 9/09 - Relativa al Decreto Legislativo n. 150 del 2009( Pag.24 - art.69: «Disposizioni relative al procedimento disciplinare »). Indicazioni relative alla nuova disciplina del procedimento disciplinare introdotta dal d.lgs. n. 150/09, con particolare riferimento al periodo transitorio.
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domenica 22 novembre 2009

Responsabilità,infrazioni e sanzioni disciplinari dei pubblici dipendenti


«Il decreto Brunetta modifica il CCNL della scuola»






«Il Direttore dell'Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia»
scrive una lettera ai Dirigenti Responsabili degli U.S.P. e ai Diririgenti Scolastici della Lombardia con oggetto:
«Modifiche apportate dal D. Lgs. 150 del 27.10.09 (Titolo IV - Capo IV)in attuazione dell’art 7 della L. delega 15/2009 alla materia disciplinare»
«Le modifiche essenziali poste dal decreto 150 in materia di sanzioni disciplinari e responsabilità dei dipendenti pubblici possono sintetizzarsi come segue:
• semplificazione dei procedimenti;
• estensione dei poteri del dirigente della struttura in cui il dipendente lavora;
• riduzione dei termini temporali del procedimento;
• previsione della validità della pubblicazione del codice disciplinare sul sito istituzionale della P.A. che si considera;
• riforma del rapporto fra procedimento disciplinare e procedimento penale;
• definizione ed elencazione di una serie di infrazioni particolarmente graviassoggettate alla sanzione del licenziamento (elenco eventualmente ampliabile,ma non riducibile dalla contrattazione collettiva);
• previsione di nuove e specifiche ipotesi di responsabilità per condotte deldipendente pubblico che arrecano danno alla P.A.
Circa la malattia del dipendente pubblico, ed in particolare con riferimento al controllo delle assenze, sono confermate le misure a suo tempo introdotte dal D.L.112/08 (convertito in L. 133), mentre - per i casi di false attestazioni di presenze o difalsi certificati medici - sono introdotte sanzioni, anche di carattere penale, nonsoltanto nei confronti del dipendente coinvolto, ma altresì del medico eventualmentecorresponsabileCon riferimento al caso di accertata permanente inidoneità psicofisica al serviziodei dipendenti, la normativa in esame prevede che l’amministrazione possaeventualmente risolvere il rapporto di lavoro, con le modalità stabilite con successivoregolamento.Le nuove disposizioni disciplinari si applicano al personale del Comparto Scuola(ATA e docente) nonché al personale del Comparto Ministeri, con una evidentetendenza ad unificare il sistema della responsabilità disciplinare sotto il profilo dellaprocedura, e per quanto riguarda alcune infrazioni tipizzate».
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lunedì 9 novembre 2009

IUniScuola chiede annullamento e/o modifica avviso di esecuzione inserimento a «pettine»

Fermare la lesione dei diritti dei docenti che lavorano


VISUALIZZA NOTIZIA DAL WEB











ECCO LA RICHIESTA
ASSOCIAZIONE ISTRUZIONE UNITA SCUOLA “IUniScuola”
Via Olona n.19 20123 Milano Tel.02 39810868
e-mail:iusprecari@libero.it

-AL Responsabile dell'Ufficio Scolastico Provinciale-Via Ripamonti ,85 – 20141 Milano
uspmi@postacert.istruzione.it
[-AL COMMISSARIO Dott.Luciano Cannerozzi-All’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia –
Agli Uffici Scolastici Provinciali Della Repubblica -Alle Istituzioni Scolastiche della Provincia – «tramite l'Ufficio scolastico provinciale di Milano»]

-Agli insegnanti interessati con avviso sul sito: www.milano.istruzione.lombardia.it
e,p.c. Ufficio Legale SEDE

Oggetto: Richiesta di accesso ai documenti amministativi-annullamento e/o modifica avviso di esecuzione

Lo scrivente Donofrio Leonardo, nato a San Fele(PZ) l'11... e domiciliato per questa procedura presso la sede sindacale IUniScuola Via Olona n.19 -20123 Milano in qualità di responsabile dell'associazione Istruzione Unita Scuola ai sensi dell'art.9 della L. 241/90,
Chiede
di disporre l'accesso all'ufficio competente per:
#Esaminare la documentazione amministrativa dei 1.391 ricorrenti che hanno al momento hanno notificato all'Ufficio scolastico di Milano le ordinanze di sospensiva accolte;
#Esaminare ed estrarre copia di documentazione in carta libera da concordare;
#Esaminare ed estrarre copia di documentazione conforme all'originale (in carta da bollo)da concordare.
#Esaminare i documenti amministrativi relativi al procedimento di «Esecuzione Ordinanze Consiglio di Stato - Ricorsi al TAR Lazio avverso il D.M. 42/09 - Inserimenti con riserva a pettine nelle graduatorie ad esaurimento del personale docente».
Per meglio formulare la richiesta di accesso e presentare memorie scritte e documenti
si chiede
«l'annullamento e/o modifica »
dell'avviso di avvio della procedura di esecuzione Prot. MIURAOOUSPMI R.U. n. 38295 del 6.11.2009 ad avviso dello scrivente carente sotto diversi aspetti ed in particolare non tiene conto degli artt.4,5 e 8 della L.241/90 e successive modifiche.

Si resta in attesa di tutti gli adempimenti di competenza, ivi compreso la notifica della presente richiesta avvalendosi dell' Uso della telematica (Art. 3-bis).
Milano 9 novembre 2009
Leonardo Donofrio Presidente IUniScuola

giovedì 5 novembre 2009

Forum by e-mail di IUniScuola sulla XVI Edizione COM*PA


La delegazione dell'Associazione Istruzione Unita Scuola è stata presente a COM*PA 2009:
« Martedì - 3 novembre - FORUM: Inaugurazione del Salone.Il contributo della P.A alla crescita del paese »;
«Mercoledì - 4 novembre - FORUM: I giovani e l'uso dei social network come mezzi di conoscenza e informazione»;
«Giovedì - 5 novembre - FORUM: Formazione in Comune-Tecnologie per l'innovazione»;


[LE REGIONI A COM-PA 2009 «L'importanza del dialogo con i cittadini al centro delle attività degli Enti Regionali».]
TU COSA NE PENSI? Dillo allo IUniScuola: info 388 3642614 oppure scrivere a iuniscuola@alice.it/

«COM-PA 2009 ospita gli stand espositivi del Consiglio Regionale della Basilicata, della Regione Campania, Lazio, Lombardia, Umbria e Sicilia, con l'obiettivo di evidenziare le loro attività di informazione e i progetti di comunicazione istituzionale, espressione del mutato atteggiamento delle P.A. Regionali, sempre più attente a creare occasioni di dialogo e di incontro con i cittadini al fine di renderli protagonisti della vita istituzionale.

La Regione Basilicata punta sulla promozione del territorio verso i cittadini locali e i turisti: per questo presenta a COM-PA la sua attività di comunicazione istituzionale, ideata per informare i cittadini sui servizi e le iniziative in programma, oltre ad una linea editoriale che approfondiscei volti dell'identità lucana ed alcuni eventi e premi che rendono la Basilicata un laboratorio di cultura e studio.
Focus della partecipazione della Regione al Salone sono progetti come “Percorso di cittadinanza attiva”, che intende rendere gli studenti i futuri protagonisti della vita democratica, oltre a strumenti di partecipazione e di informazione come il sito istituzionale (www.regione.basilicata.it), i Tg web e Radiogiornale web, notiziari online dedicati agli eventi più importanti dell'Ente e del territorio.

La Regione Campania partecipa a COM-PA con l'obiettivo di mettere in rilievo gli strumenti di comunicazione e le attività di informazione realizzate, al fine di rendere riconoscibile il ruolo svolto dall'Unione Europea e dalla Regione per la crescita della Campania in Europa.
Come affermato da Maurizio Di Pietro, Funzionario dell’Autorità di Gestione del POR Campania FERS 2007- 2013, “la nostra partecipazione a COM-PA mira a presentare le finalità del Programma FERS, cofinanziato dall’UE, per la realizzazione di interventi infrastrutturali (dalle opere viarie, alla riqualificazione del territorio urbano e al rilancio del turismo) finalizzati al riequilibrio strutturale della Regioni d’Europa”.
In particolare, la Regione Campania è attiva con un portale dedicato alla programmazione FESR 2007-2013 (www.porfesr.regione.campania.it), in cui è possibile trovare tutte le informazioni e la documentazione relativa al Fondo e le notizie in merito a bandi, graduatorie ed eventi. A COM-PA la Regione ha inoltre presentato le due pubblicazioni: “Piano di Comunicazione del POR Campania FESR” e “Linee guida e strumenti per comunicare il POR Campania FESR 2007-2013”, che rappresentano lo strumento per programmare organicamente le scelte di comunicazione e l'indicazione di suggerimenti al fine di garantire la più ampia conoscenza da parte dei cittadini dei benefici e dei risultati ottenuti.

La Regione Lombardia è presente al Salone con uno stand espositivo in condivisione con il Comune e la Provincia di Milano, per promuovere i progetti di comunicazione e per dare un forte segnale di unione tra le istituzioni lombarde, ma anche di risparmio della spesa pubblica.
Come affermato dalla Dottoressa Claudia De Roma, Responsabile Relazioni Utenti e Customer Service della Direzione Centrale Regionale Acquisti, “la partecipazione della Regione Lombardia a COM-PA si inserisce nell’ambito delle attività che la nostra Istituzione offre non solo ai cittadini, ma anche alle imprese. Proprio alle imprese, infatti, è rivolta la Centrale Regionale Acquisti, un sistema che punta alla centralizzazione e all’ottimizzazione degli acquisti nella P.A. lombarda, al fine di ottenere una liberazione di risorse, investibili in altre attività, per gli Enti. La Regione Lombardia, inoltre, promuove la piattaforma di e-procurement, che consentendo gli acquisti telematici per tutti gli enti della Lombardia, realizza la de-materializzazione e la semplificazione delle procedure di acquisto.”

Anche la Regione Umbria punta sulla valorizzazione del proprio territorio verso il pubblico, presentando a COM-PA 2009 la nuova linea di immagine coordinata dei parchi e dei musei, al fine di rendere ancora più visibili i risultati conseguiti nell'ambito della promozione del patrimonio culturale e ambientale.
La Regione Umbria, grazie ai finanziamenti europei “Misura 3.2 DOCUP 2000-2006, Valorizzazione delle risorse naturali e culturali”, ha inaugurato la nuova linea, che le ha permesso non solo di innovare la presentazione grafica, ma di scegliere una linea d'immagine dinamica, in forme differenti, ricollegabile ai valori culturali e ambientali dell'Umbria che si intendono rappresentare.
Come dichiara Angela Bistoni, Responsabile dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico: “a COM-PA abbiamo puntato su uno stand trasparente, in grado di rappresentare la nostra strategia di comunicazione, focalizzata su una maggiore chiarezza di contenuti nei confronti dei cittadini”.

COM-PA è il Salone Europeo della Comunicazione Pubblica, dei Servizi al Cittadino e alle Imprese, giunto quest’anno alla XVI edizione. E’ considerato dagli operatori del settore come la sede privilegiata per un confronto tra Amministrazioni, Aziende, Università, studiosi e “addetti ai lavori” impegnati nella modernizzazione della Pubblica Amministrazione, nell’efficienza dei servizi e nella qualità delle relazioni con i cittadini».
Fonte Ufficio Stampa
NOW!PR

giovedì 29 ottobre 2009

Albo regionale dei docenti:« non è una novità»

[I precari chiedono il posto fisso e le abilitazioni all'insegnamento non a pagamento]

«L'albo regionale proposto da Formigoni è sostenuto da un sindacato confederale»
«Il sostegno del Sindacato arriva dopo il licenziamento di 16.543 docenti».
Nel dettaglio le domande accettate per il «contratto di disponibilità»:
ABRUZZO 405-BASILICATA 461 CALABRIA 1.444 -CAMPANIA 2.864
E.ROMAGNA 550-FRUILI V.G 171 LAZIO 1.647-LIGURIA 170
LOMBARDIA 787 MARCHE 492 MOLISE 228-PIEMONTE 290
PUGLIA 1.773-SARDEGNA 725
SICILIA 3.202-TOSCANA 730
UMBRIA 293-VENETO 350.

ITALIA:«domande presentate 21.821;domande anomale 5.278;
domande accettate 16.543».
LOMBARDIA «domande presentate 991;domande anomale 204;
domande accettate787».
MILANO:«domande presentate 511; domande anomale 113
domande accettate 398*».
*[Al momento quasi tutti hanno cercato autonomamente una sistemazione di insegnante nelle scuole di Milano].

[Solo chiacchiere dai firmatari del "patto Lombardo salva precari docenti " e nessuna risposta concreta alle richieste dei bisogni dei precari della scuola in Lombardia.]

Incarichi triennali e albo regionale dei docenti «Europei» :

Per «l'Associazione Istruzione Unita Scuola sindacato autonomo» sono sempre stati due cavalli di battaglia dal 2004 .

«L'incarico triennale avrebbe evitato il licenziamento coatto di 20 mila docenti».
Ecco cosa scrive l'associazione;
A)IUniScuola per una nuova Gestione MPI:Federalismo scolastico
Prima di tutto, ricordiamo che la finalità educativa di tutto il sistema scolastico di un’intera nazione, e cioè la formazione e la crescita culturale dei nostri ragazzi, va di pari passo con un altro diritto/dovere dei nostri giovani: essere preparati in vista delle realtà lavorative del territorio. Sappiamo benissimo che i giovani e le famiglie si aspettano questo.

Sarebbe inutile e anzi dannoso continuare a sfornare ragazzi anche preparatissimi per professioni e mestieri per i quali il mercato del lavoro è saturo.

Fuori di metafora, la nostra convinzione è la seguente: prima di affrontare le famose tre P, Professionalità, Paghe e Precariato, dobbiamo progettare un Sistema/scuola Decentrato, Regionale, inserito in un complesso Federale. Il nostro modello politico potrebbe essere ad esempio la Svizzera con i suoi Cantoni.

Quindi, la prima cosa da fare è abolire del tutto il Ministero della Pubblica Istruzione, elefantiaco e burocratico mausoleo retaggio di uno concezione dello ormai desueta.

Secondo passo deve essere l'abolizione di Direzioni Regionali e U.S.P, per istituire un unico Ufficio Scolastico Regionale, che provvederà a un reclutamento agile a livello territoriale.

"Ecco che allora IUniScuola ribadisce la necessità di approntare un albo regionale dei docenti per la piena e prioritaria sistemazione dei docenti già selezionati, in modo da evitare il caos burocratico, con i tragici balletti di inizio anno scolastico.

" La prima piaga, quella del precariato storico e delle Graduatorie chilometriche, sarà cosi automaticamente risolto, e di conseguenza anche la formazione professionale del personale della scuola, che si dovrà svolgere completamente IN RETE, senza impedire o intralciare il lavoro a scuola , ma offrendo una grande occasione di confronto e di dibattito ON LINE.

Infine, per quanto riguarda le paghe: DETASSAZIONE E INCENTIVI per chi s'impegna nelle attività didattiche e connesse. Queste sono le nostre proposte per risolvere le fatidiche tre P. Soluzioni a quanto pare drastiche, ma necessarie e convenienti. Le tre P: PRECARIATO, PROFESSIONALITA' E PAGHE: solo chiacchiere sino ad oggi per risolvere le questioni aperte" docenti,Ata e Dirigenti Scolastici".
IUniScuola per una riforma scolastica federalistica per porre fine alle tre piaghe della Scuola Italiana!
Leonardo Donofrio Presidente IUniScuola

B)Dal Forum sui precari della scuola:
Donofrio:«Sin dal luglio del 2004 in diverse assemblee di precari
emerse l’idea degli incarichi triennali.
Il motivo principale era nella possibilità di evitare il problema
del cambiare scuola ogni anno».
Donofrio Fondamentalmente siamo contrari a qualsiasi
corso di formazione a pagamento per diventare docente precario
.
Il decretoministeriale del 7 maggio 2008, sul nuovo corso Siss, è
finalizzato ad assicurare al sistema universitario “la continuità
nella propria offerta formativa degli insegnanti delle istituzioni
scolastiche”».
[continua...leggi tutto]

Visualizza>>>Nella Provincia di Milano il precariato e' un problema non risolto(archivio)
Elaborazione dello IUniScuola diMilano

domenica 25 ottobre 2009

IUniScuola:«Don Carlo Gnocchi proclamato beato‎»


Don Carlo Gnocchi è stato proclamato beato con una solenne liturgia presieduta dal cardinale Dionigi Tettamanzi oggi alle ore 10 in piazza Duomo.
La suggestiva cerimonia di beatificazione si è tenuta, quindi, nello stesso luogo che nel 1956 vide i funerali di don Carlo alla presenza e con la partecipazione di 100 mila persone.
Il processo di canonizzazione, avviato nel 1987 dal cardinale Carlo Maria Martini, è proseguito in sede diocesana fino al 1991 e nel dicembre del 2002 ha condotto al riconoscimento delle virtù eroiche del Servo di Dio don Carlo Gnocchi ed alla proclamazione, da parte di papa Giovanni Paolo II, della sua venerabilità.
Il miracolo che ha portato don Carlo Gnocchi agli onori dell’altare è accaduto nell’agosto del 1979 a Orsenigo, in provincia di Como, protagonista l’alpino Sperandio Aldeni, artigiano, elettricista, incredibilmente sopravvissuto ad una mortale scarica elettrica.
Allo straordinario evento ecclesiale della beatificazione di questo figlio di terra ambrosiana hanno partecipato tutti i fedeli della Diocesi milanese, tutte le parrocchie, specialmente le parrocchie e le comunità particolarmente legate a don Carlo (San Colombano al Lambro, Besana in Brianza, Cernusco sul Naviglio, San Pietro in Sala), la Fondazione Don Gnocchi coi suoi 28 centri, gli Alpini, le Associazioni, le Autorità e tutti coloro che hanno sempre visto in don Carlo Gnocchi un eccezionale uomo di fede, un vero testimone del Vangelo di cui fu maestro e dispensatore

domenica 18 ottobre 2009

Scuola/Lombardia: Ogni istituto, scolastico o formativo, potrà scegliere liberamente il personale

Visualizza tutti i risultati web per salva-precari
Lo stabilisce il Patto Territoriale sottoscritto il 13 ottobre 2009 dai Sindacati della scuola , da Regione Lombardia e dall'Ufficio scolastico regionale che con nota del 16 ottobre 2009 comunica le prime indicazioni operative e il personale destinatario.


GIUSEPPE GOLOSIO
DIRETTORE GENERALE
UFFICIO SCOLASTICO
REGIONALE
PER LA LOMBARDIA



«Il personale che intenda offrire la propria disponibilità dovrà presentare la domanda entro il termine perentorio del 26 ottobre 2009 all’istituzione scolastica in cui l’aspirante era in servizio nell’a.s. 2008/2009 con contratto per supplenza annuale o sino al termine dell’attività didattica ed essere in possesso di TUTTI i seguenti requisiti:
DOCENTI:
1)essere stati destinatari di un contratto a tempo determinato annuale o fino al termine delle attività didattiche nell’a.s. 2008/2009 in un’istituzione scolastica statale della Regione Lombardia;
2)essere attualmente inseriti a pieno titolo nelle graduatorie ad esaurimento – di cui all’art. 1, comma 605, lettera c) della legge 296/06 – nel territorio della Regione Lombardia;
3)non aver rinunciato a un contratto a tempo determinato annuale o fino al termine delle attività didattiche a orario pieno nell’a.s. 2009/2010;
4)essere attualmente percettori dell’indennità di disoccupazione ordinaria.
In assenza del requisito di cui al punto 4), i docenti potranno comunque produrre domanda, che verrà presa in esame subordinatamente a quella di coloro che sono in possesso di tutti i requisiti previsti;
5)in posizione ulteriormente subordinata si collocheranno coloro che, in possesso dei requisiti di cui ai punti 1), 3) e 4), si trovano inseriti nelle graduatorie di istituto di seconda o di terza fascia nel territorio regionale.
ATA:
1)essere stati destinatari di un contratto a tempo determinato annuale o fino al termine delle attività didattiche nell’a.s. 2008/2009 in un’istituzione scolastica statale della Regione Lombardia;
2)essere attualmente inseriti a pieno titolo nelle graduatorie provinciali permanenti – di cui all’articolo 554, decreto legislativo 297/94 – o negli elenchi/graduatorie provinciali ad esaurimento – di cui ai Decreti Ministeriali 75/01 e 35/04 – nel territorio della Regione Lombardia;
3)non aver rinunciato a un contratto a tempo determinato annuale o fino al termine delle attività didattiche a orario pieno nell’a.s. 2009/2010;
4)essere attualmente percettori dell’indennità di disoccupazione ordinaria;
In assenza del requisito di cui al punto 4), il personale potrà comunque produrre domanda, che verrà presa in esame subordinatamente a quella di coloro che sono in possesso di tutti i requisiti previsti;
5)in posizione ulteriormente subordinata si collocheranno coloro che, in possesso dei requisiti di cui ai punti 1), 3) e 4), si trovano inseriti nelle graduatorie di istituto di terza fascia nel territorio regionale».
Gianni Rossoni
Vicepresidente,
Assessore all'Istruzione,
Formazione e Lavoro

IUniScuola:
Ecco il Comunicato
della Regione Lombardia
del 13 ottobre 2009:

«La Regione Lombardia ha esteso anche ai docenti non abilitati, purché percepiscano il sussidio di disoccupazione e abbiano un contratto non rinnovato, stipulato l'anno scorso, i benefici previsti dall'accordo Regione - Ministero sui lavoratori precari della scuola, quello che prevede la possibilità di integrare il sussidio di disoccupazione dei docenti sino al 100% dello stipendio a fronte di un loro impegno in vari progetti di miglioramento dell'attività formativa.

Il documento prevede che possano partecipare ai progetti di miglioramento dell'offerta formativa, presentati dalle scuole: il personale docente e Ata, individuato nel Decreto legge 134/09 e, in subordine i docenti e il personale Ata che non percepiscono sussidio di disoccupazione e, in ulteriore subordine, i docenti cosiddetti 'non abilitati' (quelli appunto che percepiscono di sussidio di disoccupazione, con contratto annuale nell'anno scolastico 2008/2009, ma sono inseriti nelle graduatorie di Istituto).

"Grazie al finanziamento regionale di 15 milioni di euro, - spiega l'assessore regionale all'Istruzione, Gianni Rossoni - non solo si porta fino al 100% il reddito dei docenti precari in attesa che siano riassorbiti il prossimo anno, ma si tutela la qualità della scuola perché si permette ai docenti stessi di continuare a portarvi la loro professionalità".

"La rapidità con cui si è arrivati ad un'intesa - prosegue Rossoni - dimostra il livello di responsabilità di tutte le parti in gioco su un tema decisivo per il futuro delle persone e del sistema educativo lombardo".

I docenti e il personale Ata che ne hanno i requisiti potranno chiedere di partecipare alle attività promosse dalle scuole su temi che vanno: dalla lotta alla dispersione alle attività di orientamento, dal supporto per l'inserimento di studenti stranieri e di ragazzi con disabilità ad ogni altro progetto che possa arricchire l'offerta formativa.

Nel documento sottoscritto oggi si stabilisce che il personale interessato debba presentare la richiesta di partecipare alle attività, su apposito modulo, dal 15 al 26 ottobre, presso le sedi degli Uffici Scolastici provinciali, e che le scuole e gli enti di formazione dovranno definire la tipologia e la durata delle attività, dandone corretta pubblicità. Ogni istituto, scolastico o formativo, potrà scegliere liberamente il personale, coinvolgendo un massimo di 3 docenti e 1 Ata.

La Regione calcolerà poi l'ammontare dell'integrazione regionale al sussidio statale in modo proporzionale al numero di ore settimanali prestate, dalla ventunesima ora e fino ad un massimo di 36 ore. Per coloro che non percepiscono il sussidio statale, la Regione provvederà con risorse proprie a coprire lo stipendio, proporzionalmente alle ore lavorate.

Il Patto Territoriale infine prevede che sia un tavolo interistituzionale tra Regione, Ufficio scolastico regionale e sindacati scuola firmatari a monitorare e valutare le attività».

giovedì 8 ottobre 2009

SUL SITO WEB DEL MIUR: OPERAZIONE TRASPARENZA

[#32 Direttori generali del MIUR (14 centrali e 18 regionali) percepiscono uno stipendio lordo annuo complessivo compreso tra i 141.100 e i 153.649 mila euro (oltre 12mila euro lordi al mese).]
[#3 CAPI DIPARTIMENTO PERCEPISCONO annualmente tra i 215.493 e i 218.467 mila euro (oltre 18mila euro lordi al mese).]




Secondo quanto previsto dall’art. 21 comma 1 della legge 18 giugno 2009, n. 69 - “Trasparenza sulle retribuzioni dei dirigenti e sui tassi di assenza e di maggiore presenza del personale” - nell’area ORGANIZZAZIONE sono messi on-line i recapiti telefonici, gli indirizzi e-mail e i curricula dei dirigenti.
Nell’area ASSENZE E PRESENZE DEL PERSONALE sono pubblicate mensilmente le percentuali di assenza di tutto il personale in servizio nell’Amministrazione centrale e periferica.
Nell’area RETRIBUZIONE DEI DIRIGENTI sono pubblicati gli importi retributivi desunti dai contratti individuali di lavoro.
Visualizza>>>ORGANIZZAZIONE
Visualizza>>>ASSENZE E PRESENZE DEL PERSONALE
Visualizza>>>RETRIBUZIONE DEI DIRIGENTI
I dati relativi ai dirigenti di 2^ fascia saranno pubblicati non appena verranno rinnovati gli incarichi, per effetto della riorganizzazione del Ministero e dei Decreti Ministeriali che devono definire gli uffici dirigenziali non generali dell’Amministrazione centrale e periferica, in corso di perfezionamento.
Tutti i dati sono pubblicati con il consenso degli interessati, nel rispetto delle norme sulla privacy.
ultimo aggiornamento 7.10.2009
File allegati
VISUALIZZA>>>Sulle retribuzioni dei D.S. e sui tassi di assenza e di maggiore presenza
Visualizzare >>> i siti web degli Uffici Scolastici Regionali
Visualizza>>>Comunicato del Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione

domenica 4 ottobre 2009

IUniScuola/Lombardia: Fermare la lesione dei diritti dei docenti che lavorano

> Presidio 3.10.2009 in via dei Mercanti angolo piazza Duomo


[ A RISCHIO LE NOMINE DEI DOCENTI GIA' EFFETTUATE ]
[Per la Lombardia è urgente un salva-diritti di chi lavora]
[Il MIUR non ottiene la sospensiva dell’ordinanza del TAR Lazio]
[I Giudici di Palazzo Spada confermano le precedenti pronunce di inserimento in graduatoria cosiddetto a "pettine"]
[URGE un intervento autorevole del Ministro Mariastella Gelmini e del Governatore Roberto Formigoni per fermare l'Ordinanza del Consiglio di Stato]

Secondo il Miur-Sul contenzioso in atto riguardo le graduatorie ad esaurimento, il dott. Pilo ha annunciato che è in corso l’elaborazione una nota che sarà inviata a tutti gli USP dove si autorizzerà l’inserimento a pettine con riserva dei soli ricorrenti che hanno ottenuto l’ordinanza positiva dal Consiglio di Stato, sebbene il Presidente abbia chiesto l’emanazione di una nota che attui quanto richiesto da tutti i ricorrenti del Tar Lazio, sottolineando, altresì, come la riserva non deve assolutamente precludere la stipulazione dei contratti, pena l’elusione della ragione cautelare. L’Amministrazione è intenzionata, comunque, a riconoscere la mancata immissione in ruolo o supplenza annuale soltanto dopo il merito del ricorso al Tar Lazio o a seguito di un’eventuale ottemperanza su ricorso nominale.-Fonte Orizzonte Scuola)
Secondo Leonardo Donofrio dello IUniScuola il contenzioso sulle graduatorie dei precari è competenza del Giudice ordinario e non del Tar.
Questo è quanto lo IUniScuola ha sempre sostenuto nelle controversie sulle varie procedure concorsuali.
Il contenzioso in atto contro la valutazione circa la collocazione degli aspiranti docenti nelle graduatorie ad esaurimento è identico a quello per le graduatorie regionali del concorso per Dirigenti scolasticoche è diventato il concorso piu lungo del secolo, definito pertanto il concorso degli avvocati, con la conseguenza di avere in graduatoria idonei con riserva secondo decisione del Tar, e Istituzioni scolastiche senza Dirigente titolare.VISUALIZZA>>>Scuola/Lombardia:Ammesi con riserva al corso di formazione per diventare Dirigenti
Perchè Il MIUR continua ad ignorare le decisioni della Cassazione:Cass.Civ.Sez.Unite,17 novembre 2008,n.27307?
La Cassazione, a sezioni riunite, si è espressa più volte sulla materia ed ha stabilito, in maniera inequivocabile, che sulle controversie relative alla formazione delle graduatorie permanenti per gli aspiranti insegnanti nelle scuole è competente il Giudice ordinario e non il Tar.( Ordinanza 13 febbraio 2008,n.3399 della Suprema Corte di Cassazione -Sezioni Unite)
I docenti precari della graduatoria ad esaurimento, già in servizio nell'anno scolastico 2008/2009 nelle scuole d'Italia , per i fatti sopra esposti si aspettano l'emanazione di un decreto legge che statuisca l'incarico a tempo indeterminato a tutti gli effetti
.
Ad avviso dello IUniScuola la richiesta va sostenuta e non manderà certamente in fallimento il MIUR.

martedì 29 settembre 2009

Iniziativa a favore dei precari della scuola attualmente disoccupati

"Per ora attenzione alla pubblicita' ingannevole e a false promesse di "salva precari"
















L'Associazione sindacale "Istruzione Unita Scuola"(IUniScuola) ,con sede nazionale in Via Olona n.19-20123 Milano, propone ai precari docenti e Ata licenziati il 30 giugno e il 31 Agosto 2009 una vertenza legale nazionale con conseguente ricorso alla Corte di Giustizia Europea.

Chi è interessato può rivolgersi inviando contestualmente l’adesione entro il 15 ottobre p.v. all’Avv. Sarina Amata e alla segreteria Nazionale mediante posta elettronica a sarinaamata@libero.it e a iusprecari@libero.it - Info 3466872531
Il Presidente IUniScuola
Leonardo Donofrio
...........................STRASBURGO -28 marzo 2006..................






REMINDER
L'associazione sindacale IUniScuola invita tutti i simpatizzanti dello IUniScuola che hanno aderito alla manifestazione del 18 marzo , del 4 Aprile e del 15 luglio 2009 a contribuire al successo della[ manifestazione nazionale di sabato 3 p.v]
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera aperta di un'insegnante precaria di Lanciano, in Abruzzo, che invita a mobilitarsi in vista della manifestazione nazionale di sabato 3 ottobre a Roma .

"Carissimi,sono una precaria della scuola, nonostante quest’anno sia stata tra i [pochi] fortunati ad ottenere un contratto annuale. Come saprete [e se non lo sapete non vi preoccupate…è normale in un paese in cui per fare notizia bisogna mettersi in mutande o salire sui tetti, e anche in quel caso si viene presto dimenticati], è in atto un profondo cambiamento nella scuola pubblica, di ogni ordine e grado, che si fa passare come «riforma» ma che in realtà è soltanto un vergognoso e indiscriminato sistema di tagli, con il solo e unico scopo di ridurre il finanziamento all’istruzione e alla ricerca. Come se già non fossero due tra i comparti in cui si investe meno in Italia.
Non sono così esperta da potervi spiegare esattamente cosa stanno facendo, né credo sia la sede giusta per farlo. In realtà voglio solo coinvolgervi e, se possibile, farvi riflettere, in quanto persone sicuramente sensibili e attente, sulle conseguenze che questo subdolo processo potrà avere non solo su noi precari, ma sulla società tutta.
Forse alcuni di voi sono precari come me, anche se in altri settori, o sono genitori con figli che vanno a scuola, o pensano di avere in futuro dei
figli…insomma, pochi si potranno considerare al di fuori o estranei a questo problema. In breve vi espongo alcuni dei punti che secondo me
potrebbero interessarvi anche se non siete insegnanti:

1. Attualmente, come conseguenza dei tagli di quest’anno, le classi sono state accorpate e ci sono situazioni in cui, in aule spesso troppo piccole, il numero di alunni supera le 30 unità, con a volte più di un disabile per classe. Questa situazione, oltre a causare oggettivi disagi
nell’insegnamento, rappresenta un rischio notevole in caso di emergenze, per le quali è previsto un piano di evacuazione che non può essere rispettato data la disposizione dei banchi e gli spazi esigui.

2. Gli insegnanti di ruolo hanno la possibilità di prendere, oltre alle 18 ore normali, spezzoni di 6 ore [fino a 24 ore settimanali], per aumentare il loro stipendio. Questo comporta diversi problemi nella stesura dell’orario, che diventa per questo poco «didattico» e tarato più che altro su esigenze personali, a discapito ovviamente degli alunni che si devono sorbire giornate pesantissime e altre ultraleggere…Senza contare che quegli spezzoni avrebbero potuto salvare qualche precario rimasto senza lavoro.

3. Ci sono precari che aspettano da 30 anni di entrare in ruolo, sono supplenti a vita nonostante i concorsi superati, le specializzazioni, i corsi di aggiornamento, l’esperienza maturata sul campo…come si può pretendere poi che abbiano sempre lo stesso entusiasmo e la stessa motivazione nell’insegnamento? Se si pensa che da precari non si ha nemmeno lo scatto di anzianità e si percepisce lo stesso stipendio di uno che ha appena iniziato ad insegnare [ragione per cui si preferisce non immettere in ruolo], si può immaginare con quale abnegazione
e spirito di sacrificio queste persone continuino comunque ad offrire la propria professionalità.

4. Gli alunni che non hanno insegnanti di ruolo [soprattutto nelle piccole scuole, che tra l’altro l’anno prossimo saranno chiuse] si ritrovano ogni
anno a dover cominciare con un nuovo insegnante, in barba a ogni discorso di continuità, soffrendo il disagio anche psicologico di dover adattarsi a nuovi metodi, perdendo sempre un po’ di tempo nella conoscenza reciproca.

Potrei continuare ma credo che già con questi pochi spunti si possa avere un’idea delle condizioni in cui versa la scuola italiana, tra mancanza di risorse economiche e mal utilizzo di quelle umane, relegata ai fanalini di coda della spesa pubblica. Se vogliamo che i nostri figli crescano in un ambiente sereno, sicuro, qualitativamente migliore e veramente formativo, non possiamo permettere che la scuola diventi terreno di scambio politico, messo nelle mani di persone incompetenti e assolutamente non idonee a rivestire il ruolo assegnato loro.
Tutti noi siamo chiamati in campo per esprimere solidarietà e appoggio alle proteste che in questi mesi i precari della scuola, in varie forme e
modalità, stanno portando avanti. Non è un problema che riguarda solo i precari, perché a risentirne sarà la qualità di istruzione ed educazione dei nostri futuri cittadini, quindi il nostro futuro.

Vi invito pertanto ad attivarvi segnalando alla rete insegnanti precari [reteprecariabruzzo@gmail.com] o a qualsiasi altro comitato o sindacato che si occupa di scuola, situazioni anomale nelle classi dei vostri figli o in cui insegnate voi o vostri conoscenti: classi sovranumerate con uno o più disabili, aule piccole, strutture scolastiche non a norma, ecc. Cercare di informarvi il più possibile, attraverso canali alternativi su tutto ciò che riguarda la scuola, sulle iniziative portate avanti dai precari e su ciò che stà facendo il governo; partecipando alle iniziative previste, o proponendone altre, costruendo insieme un percorso condiviso e comune.Ines Palena [28 Settembre 2009] "
Per segnalazioni scrivere a scioperosilenziosoiuniscuola@gmail.com

giovedì 24 settembre 2009

IUniScuola.Legge finanziaria per il 2010.

Per il comparto Scuola resta ferma la normativa di settore di cui all'art. 64 della legge 6 agosto 2008, n. 133 (Legge Finanziaria 2010 art.2 comma 14)
"Crisi ed esplosione della disoccupazione.Le file dei disoccupati si allungano sempre di più. ..."







TU COSA NE PENSI? Dillo a Dino Dono: info 346 6872531 oppure scrivere a leonardo_donofrio@libero.it
Manifestazioni, cortei e scioperi in vista??

E' composta di soli tre articoli il testo della Finanziaria per il 2010 approvato dal Consiglio dei Ministri il 22 settembre 2009.
Con la manovra varata l’azione del Governo prosegue nel percorso avviato per stimolare la crescita mantenendo al contempo la stabilità dei conti pubblici.
In continuità con l’azione intrapresa, il disegno di legge finanziaria per il 2010 prevede, tra l’altro, l’utilizzo delle maggiori risorse derivanti dalla misure di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale senza dar luogo ad un peggioramento dei saldi di finanza pubblica.

Disegno di legge 22 settembre 2009 -Legge finanziaria per il 2010.
Articolo 1
(Risultati differenziali)
1. Per l'anno 2010, il livello massimo del saldo netto da finanziare è determinato in termini di competenza in (...) milioni di euro, al netto di (...) milioni di euro per regolazioni debitorie. Tenuto conto delle operazioni di rimborso di prestiti, il livello massimo del ricorso al mercato finanziario di cui all'articolo 11 della legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni, ivi compreso l'indebitamento all'estero per un importo complessivo non superiore a (...) milioni di euro relativo ad interventi non considerati nel bilancio di previsione per il 2010, è fissato, in termini di competenza, in (...) milioni di euro per l'anno finanziario 2010
2. Per gli anni 2011 e 2012, il livello massimo del saldo netto da finanziare del bilancio pluriennale a legislazione vigente, tenuto conto degli effetti della presente legge, è determinato, rispettivamente, in (...) milioni di euro e in (...) milioni di euro, al netto di (...) milioni di euro per l'anno 2011 e di (...) milioni di euro per l'anno 2012, per le regolazioni debitorie; il livello massimo del ricorso al mercato è determinato, rispettivamente, in (...) milioni di euro e in (...) milioni di euro. Per il bilancio programmatico degli anni 2011 e 2012, il livello massimo del saldo netto da finanziare è determinato, rispettivamente, in (...) milioni di euro e in (...) milioni di euro e il livello massimo del ricorso al mercato è determinato, rispettivamente, in (...) milioni di euro e in (...) milioni di euro.
3. I livelli del ricorso al mercato di cui ai commi 1 e 2 si intendono al netto delle operazioni effettuate al fine di rimborsare prima della scadenza o di ristrutturare passività preesistenti con ammortamento a carico dello Stato.
4. Le maggiori disponibilità di finanza pubblica che si realizzassero nell'anno 2010 rispetto alle previsioni del Documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2010-2013, al fine di fronteggiare la diminuzione della domanda interna, sono destinate alla riduzione della pressione fiscale nei confronti delle famiglie con figli e dei percettori di reddito medio-basso, con priorità per i lavoratori dipendenti e i pensionati.
Articolo 2
Disposizioni diverse)
1. L'adeguamento dei trasferimenti dovuti dallo Stato, ai sensi rispettivamente dell'articolo 37, comma 3, lettera c), della legge 9 marzo 1989, n. 88, e successive modificazioni, e dell'articolo 59, comma 34, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni, è stabilito per l'anno 2010:
a) in 303,76 milioni di euro in favore del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, delle gestioni dei lavoratori autonomi, della gestione speciale minatori, nonché in favore dell'Ente nazionale di previdenza e di assistenza per i lavoratori dello spettacolo (ENPALS);
b) in 75,05 milioni di euro in favore del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, ad integrazione dei trasferimenti di cui alla lettera a), della gestione esercenti attività commerciali e della gestione artigiani.
2. Conseguentemente a quanto previsto dal comma 1, gli importi complessivamente dovuti dallo Stato sono determinati per l'anno 2010 in 18.121,52 milioni di euro per le gestioni di cui al comma 1, lettera a), e in 4.477,88 milioni di euro per le gestioni di cui al comma 1, lettera b).
3. I medesimi complessivi importi di cui ai commi 1 e 2 sono ripartiti tra le gestioni interessate con il procedimento di cui all'articolo 14 della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni, al netto, per quanto attiene al trasferimento di cui al comma 1, lettera a), della somma di 836,97 milioni di euro attribuita alla gestione per i coltivatori diretti, mezzadri e coloni a completamento dell'integrale assunzione a carico dello Stato dell'onere relativo ai trattamenti pensionistici liquidati anteriormente al 1º gennaio 1989, nonché al netto delle somme di 2,72 milioni di euro e di 63,06 milioni di euro di pertinenza, rispettivamente, della gestione speciale minatori e dell'ENPALS.
4. Ai fini del finanziamento dei maggiori oneri a carico della Gestione per l'erogazione delle pensioni, assegni e indennità agli invalidi civili, ciechi e sordomuti di cui all'articolo 130 del decreto legislativo 31 marzo 1998 n. 112, valutati in 204,09 milioni di euro per l'esercizio 2008 e in 200 milioni di euro per l'esercizio 2009 sono utilizzate:
a) le somme che risultano, sulla base del bilancio consuntivo dell'INPS per l'anno 2008, trasferite alla gestione di cui all'articolo 37 della legge 9 marzo 1989, n. 88, in eccedenza rispetto agli oneri per prestazioni e provvidenze varie, per un ammontare complessivo pari a 244,09 milioni di euro;
b) le risorse trasferite all'INPS ed accantonate presso la medesima gestione, come risultanti dal bilancio consuntivo dell'anno 2008 del predetto Istituto, per un ammontare complessivo di 160 milioni di euro, in quanto non utilizzate per i rispettivi scopi.
5. Il terzo comma dell'art. 3 della legge 8 agosto 1972, n. 457, si interpreta nel senso che il termine ivi previsto del 30 ottobre per la rilevazione della media tra le retribuzioni per le diverse qualifiche previste dai contratti collettivi provinciali di lavoro ai fini della determinazione della retribuzione media convenzionale da porre a base per le prestazioni pensionistiche e per il calcolo della contribuzione degli operai agricoli a tempo determinato è il medesimo di quello previsto al secondo comma dell'articolo 3 della citata legge n. 457 del 1972 per gli operai a tempo indeterminato.
6. Per il triennio 2010-2012 continuano ad applicarsi le disposizioni di cui all'art. 1, commi 637, 638, 639, 640 e 642, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.
7. Al comma 17, alinea, dell'articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, le parole: «2010 e 2011» sono sostituite dalle seguenti: «, 2010, 2011 e 2012»; nella lettera a) e nella lettera b) dello stesso comma 17, le parole: «dicembre 2011» sono sostituite dalle seguenti: «dicembre 2012» e, nella medesima lettera b), le parole: «giugno 2012» sono sostituite dalle seguenti: «giugno 2013
8. Al comma 18 dell'articolo 1 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, le parole: «2010 e 2011» sono sostituite dalle seguenti: «, 2010, 2011, 2012 e successivi».
9. Nelle more della definizione del nuovo assetto contrattuale delle amministrazioni pubbliche, con particolare riferimento all'individuazione del numero ed alla composizione dei comparti di contrattazione ed alle conseguenti implicazioni in termini di rappresentatività sindacale, tenuto anche conto delle compatibilità di finanza pubblica nel contesto degli attuali sviluppi della congiuntura economica, interna ed internazionale, ai fini dei rinnovi contrattuali del triennio 2010-2012, in applicazione dell'articolo 48, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e di quanto previsto dall'articolo 2, comma 35, della legge 22 dicembre 2008, n. 203, gli oneri posti a carico del bilancio statale per la contrattazione collettiva nazionale, sono quantificati complessivamente in 215 milioni di euro per l'anno 2010, 370 milioni di euro per l'anno 2011 e 585 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012.
10. In relazione a quanto previsto al comma 9, per il triennio 2010-2012, le risorse per i miglioramenti economici del rimanente personale statale in regime di diritto pubblico sono determinate complessivamente in 135 milioni di euro per l'anno 2010, 201 milioni di euro per l'anno 2011 e 307 milioni di euro a decorrere dall'anno 2012, con specifica destinazione, rispettivamente, di 79, 135 e 214 milioni di euro per il personale delle forze armate e dei corpi di polizia di cui al decreto legislativo 12 maggio 1995, n. 195.
11. Le somme di cui ai commi 9 e 10, comprensive degli oneri contributivi e dell'IRAP di cui al decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, concorrono a costituire l'importo complessivo massimo di cui all'articolo 11, comma 3, lettera h) della legge 5 agosto 1978, n. 468 e successive modificazioni.
12. Per il personale dipendente da amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall'amministrazione statale, gli oneri derivanti dai rinnovi contrattuali per il triennio 2010-2012, nonché quelli derivanti dalla corresponsione dei miglioramenti economici al personale di cui all'articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono posti a carico dei rispettivi bilanci ai sensi dell'articolo 48, comma 2, del medesimo decreto legislativo. In sede di deliberazione degli atti di indirizzo previsti dall'articolo 47, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, i comitati di settore provvedono alla quantificazione delle relative risorse, attenendosi quale limite massimo ai criteri ed ai parametri, anche metodologici, di determinazione degli oneri, previsti per il personale delle amministrazioni dello Stato di cui al comma 9. A tal fine, i Comitati di settore si avvalgono dei dati disponibili presso il Ministero dell'economia e delle finanze comunicati dalle rispettive amministrazioni in sede di rilevazione annuale dei dati concernenti il personale dipendente.
13. Fermo restando quanto previsto al comma 12, per gli enti del Servizio sanitario nazionale continua a trovare applicazione l'obbligo contabile disposto dall'articolo 9, comma 1, del decreto legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248.
14. In aggiunta alle risorse previste dai commi da 9 a 12, le amministrazioni destinatarie utilizzano le risorse disponibili ai sensi dell'articolo 2, commi 33 e 34, della legge 22 dicembre 2008 n. 203, con le modalità e per le finalità ivi previste, previa verifica da effettuarsi entro il primo semestre del 2010 sulla base delle risultanze finanziarie dei dati di consuntivo per l'anno 2009. Visualizza>>>Per il comparto Scuola resta ferma la normativa di settore di cui all'art. 64 della legge 6 agosto 2008, n. 133.
15. Le risorse aggiuntive risultanti dalla verifica di cui al comma 14, confluiscono in un apposito fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell'Economia e delle Finanze, per essere destinate, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, alle finalità di cui al presente articolo.
16. Al termine della fase di cui al comma 9, si provvede alla individuazione ed allo stanziamento delle ulteriori risorse finanziarie occorrenti per i rinnovi contrattuali 2010-2012.
Articolo 3
(Fondi e entrata in vigore)
1. Gli importi da iscrivere nei fondi speciali di cui all'articolo 11-bis della legge 5 agosto 1978, n. 468, introdotto dall'articolo 6 della legge 23 agosto 1988, n. 362, per il finanziamento dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel triennio 2010-2012, restano determinati, per ciascuno degli anni 2010, 2011 e 2012, nelle misure indicate nelle Tabelle A e B allegate alla presente legge, rispettivamente per il fondo speciale destinato alle spese correnti e per il fondo speciale destinato alle spese in conto capitale.
2. Le dotazioni da iscrivere nei singoli stati di previsione del bilancio 2010 e del triennio 2010-2012, in relazione a leggi di spesa permanente la cui quantificazione è rinviata alla legge finanziaria, sono indicate nella Tabella C allegata alla presente legge.
3. Ai sensi dell'articolo 11, comma 3, lettera f), della legge 5 agosto 1978, n. 468, come sostituita dall'articolo 2, comma 16, della legge 25 giugno 1999, n. 208, gli stanziamenti di spesa per il rifinanziamento di norme che prevedono interventi di sostegno dell'economia classificati tra le spese in conto capitale restano determinati, per ciascuno degli anni
2010, 2011 e 2012, nelle misure indicate nella Tabella D allegata alla presente legge.
4. Ai termini dell'articolo 11, comma 3, lettera e), della legge 5 agosto 1978, n. 468, le autorizzazioni di spesa recate dalle leggi indicate nella Tabella E allegata alla presente legge sono ridotte degli importi determinati nella medesima Tabella.
5. Gli importi da iscrivere in bilancio in relazione alle autorizzazioni di spesa recate da leggi a carattere pluriennale restano determinati, per ciascuno degli anni 2010,2011 e 2012, nelle misure indicate nella Tabella F allegata alla presente legge.
6. A valere sulle autorizzazioni di spesa in conto capitale recate da leggi a carattere pluriennale, riportate nella Tabella di cui al comma 5, le amministrazioni e gli enti pubblici possono assumere impegni nell'anno 2010, a carico di esercizi futuri, nei limiti massimi di impegnabilità indicati per ciascuna disposizione legislativa in apposita colonna della stessa Tabella, ivi compresi gli impegni già assunti nei precedenti esercizi a valere sulle autorizzazioni medesime.
7. Le risorse affluite alla contabilità speciale istituita ai sensi del comma 8 dell'articolo 13-bis del decreto-legge 1 luglio 2009, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2009, n. 102, sono versate all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate, con uno o più decreti del Ministro dell'economia e delle finanze, al fondo di cui all'art. 7-quinquies, comma 1, del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito con legge 9 aprile 2009, n. 33.
8. La presente legge entra in vigore il 1° gennaio 2010.

venerdì 18 settembre 2009

Scuola/Lombardia:Graduatorie esaurite , docenti laureati licenziati e classi senza insegnanti

"Chi pensa di unire l'Italia in questo modo crea la solita guerra tra poveri"
Questo è quanto accade nelle scuole della Lombardia ed in particolare in quelle di Milano

L'Associazione IUniScuola scende in campo in difesa di tutti quei lavoratori della scuola Lombarda che, per anni, sono stati utilizzati nelle scuole senza avere la possibilità di fare concorsi e che oggi si trovano nelle condizioni di non avere più diritto di lavorare.
Secondo Leonardo Donofrio dello IUniScuola è necessario impedire in tempo utile la violazione dei diritti altrui da parte di chi li favorisce
IUniScuola:ECCO LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA AL 24/08/2009
GRADUATORIE DOCENTI CONCORSO ORDINARIO D.D.G.01/04/99 ESAURITE:
-AEROTECNICA A001
-ARTE DELLA FOTOGRAFIA A007
-CHIMICA AGRARIA A012
-CHIMICA E TECNOLOGIE CHIMICHE A013
-CIRCOLAZIONE AEREA A014 (Nessun candidato in Lombardia)
-DISCIPLINE MECCANICHE A020
-DISEGNO E STORIA DEL COSTUME
-A024-ELETTROTECNICA A036
-INFORMATICA A042
-NAVIGAZIONE AEREA A055 (Nessun Candidato in Lombardia)
-SCIENZE MECC.AGRAR. A058
- SCIENZE MATEMATICHE SCUOLA MEDIA A069
-TECNOLOGIE GRAFICHE A069
-TECNOLOGIE TESSILI A070
-TOPOGRAFIA GEN.COSTR.RURALI DIS. A072
-ED.TECNICA NELLA SCUOLA MEDIA A033
-GEOGRAFIA A039-IGIENE ANAT. PATOLOGIA APP.MAST.A040
-LINGUAGGIO CINEMATOGRAFICO E TELEVISIONE A044
-SOSTEGNO AD00-AD01-AD02-AD03

lunedì 14 settembre 2009

CONVEGNO 'CIP 6 O CI FAI?'- LA PAROLA A PAUL CONNETT







Associazione Istruzione Unita Scuola(IUniScuola)
Riceviamo e volentieri diffondiamo
Organizzatore:: “VERTENZA CIP 6 O CI FAI ? “ - LOMBARDIA
Tipo: Cause - Protesta
Rete: Globale
Data: sabato 26 settembre 2009
Ora: 16.00 - 19.30
Luogo: Spazio Guicciardini
Indirizzo: via Melloni, 3
DescrizioneCOMUNICATO STAMPA
CONVEGNO
“VERTENZA CIP 6 O CI FAI?” - LA PAROLA A PAUL CONNETT

In occasione dell'8° giornata mondiale contro l'incenerimento dei rifiuti del 30 settembre promossa da GAIA, l’Associazione Progetto Civile di Milano, il Gruppo Ambiente della Lista Provinciale ‘Per Un’Altra Provincia’, la Rete Nazionale Rifiuti Zero, l’Associazione Diritto al Futuro, il Comitato per l’alternativa al nuovo inceneritore di Desio e gli Amici di Beppe Grillo di Monza, in collaborazione con il Gruppo consiliare Lista Un’Altra Provincia-PRC-PdCI della Provincia di Milano, vi invitano al convegno:
“VERTENZA CIP 6 O CI FAI?” - LA PAROLA A PAUL CONNETT
SABATO 26 SETTEMBRE ALLE ORE 16.00
Spazio Guicciardini, via Melloni, 3, Milano - MM1 fermata: S. Babila.
Ingresso con offerta libera
Sarà presente un tavolo di raccolta per le adesioni alla vertenza contro i CIP 6
Che cos'è il CIP 6? Oltre il 7% dell'importo della bolletta elettrica viene prelevato sotto questa voce. I fondi raccolti avrebbero dovuto finanziare la diffusione delle fonti rinnovabili, ma sono invece utilizzati per pagare gli impianti di incenerimento rifiuti. Questi ultimi, definiti in modo truffaldino ‘assimilati’ alle rinnovabili, non lo sono e bruciando sostanze inquinanti contribuiscono all'incremento di malattie respiratorie e tumori.
L'Italia è stata a tal proposito sottoposta a procedura di infrazione da parte dell'UE ed è stata condannata. Chiunque sia titolare di un contratto di fornitura elettrica, sia privato o aziendale, può chiedere tramite la vertenza contro i CIP 6 che promuoviamo, la restituzione della somma che dal 2001 al 2007 è stata illecitamente utilizzata e pretendere di non pagarla in futuro. Durante l'incontro vi sarà un tavolo apposito per la distribuzione e la raccolta della modulistica da compilare per aderire all'iniziativa che è in corso a livello nazionale.

E' importante bloccare il finanziamento agli inceneritori che ognuno di noi inconsapevolmente effettua, aderisci all'iniziativa subito! Per farlo è facile, porta con te:
• fotocopia fronte retro del documento d’identità;
• fotocopia della bolletta del tuo fornitore di energia elettrica (ad esempio Enel);
• contributo di € 10,00 (dieci) per sostenere le spese legali che l’Associazione Diritto al
Futuro sosterrà
Note sul relatore Paul Connett: Professore di Chimica per 23 anni presso la St. Lawrence University (Canton, NY); negli ultimi 22 anni le sue ricerche sulla gestione dei rifiuti e sugli inceneritori l’hanno portano in 49 Stati Usa e in 50 paesi stranieri, dove Connett ha tenuto oltre 2.000 pubbliche presentazioni.

Associazione Progetto Civile
Il Presidente
Eleonora D’Onofrio

Per ulteriori informazioni contattare: Eleonora D’Onofrio e-mail: donofrio.eleonora@gmail.com, Tel:
3496030982
e visitare i siti: www.dirittoalfuturo.it, www.progettocivile.org , www.no-burn.org

domenica 13 settembre 2009

IUniScuola."Operazione trasparenza" al via con pochi mezzi a disposizione

Blog di Dino Dono PER UN FEDERALISMO CHE UNISCE EUROPA:
Visualizza>>>Scuola:Urge l'anagrafe dei nominati, degli incarichi speciali e degli eletti nei C.I.

"IL sito web del Ministero ... che già non era un entusiasmante piazzamento - scende al 55.esimo posto alla pari con le Seychelles. ..."

Tutti in vacanza:L'Operazione trasparenza fa flop.
Sui siti delle Istituzione Scolastiche non c'è traccia dei dati su presidi e assenze. La scadenza era il 31 luglio.

Primo giorno di scuola "ISTITUTO TECNICO STATALE PER IL TURISMO A. GENTILESCHI" Visualizza>>>Orario per il 14 settembre 2009

IUniScuola:VISUALIZZA>>> sito web di un istituto di Milano per verificare la richiesta del ministro Renato Brunetta (circolare n. 3 - pubblicazione dei dati relativi al dirigente scolastico)

Legge n. 69 del 18 giugno 2009: Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitivita' nonche' in materia di processo civile.
Art. 21.
(Trasparenza sulle retribuzioni dei dirigenti e sui tassi di assenza e di maggiore presenza del personale)
1. Ciascuna delle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, ha l'obbligo di pubblicare nel proprio sito internet le retribuzioni annuali, i curricula vitae, gli indirizzi di posta elettronica e i numeri telefonici ad uso professionale dei dirigenti e dei segretari comunali e provinciali nonche' di rendere pubblici, con lo stesso mezzo, i tassi di assenza e di maggiore presenza del personale distinti per uffici di livello dirigenziale.
2. Al comma 52-bis dell'articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, la lettera c) e' sostituita dalla seguente:
«c) obbligo, per la singola amministrazione o societa' che conferisca nel medesimo anno allo stesso soggetto incarichi che superino il limite massimo, di assegnare l'incarico medesimo secondo i princi'pi del merito e della trasparenza, dando adeguatamente conto, nella motivazione dell'atto di conferimento, dei requisiti di professionalita' e di esperienza del soggetto in relazione alla tipologia di prestazione richiesta e alla misura del compenso attribuito».
3. Il termine di cui all'alinea del comma 52-bis dell'articolo 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e' differito fino al sessantesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore della presente legge.

COMMENTO TECNICA DELLA SCUOLA
"Operazione trasparenza" al via
Nei siti delle scuole devono essere pubblicati i dati relativi al dirigente scolastico oltre che quelli sulle assenze del personale. La circolare n. 3 del ministro Renato Brunetta fissava al 31 luglio il termine per la pubblicazione, ma sono pochissime le scuole e le amministrazioni pubbliche che si sono gia' messe in regola.
Anche per le scuole sono scaduti da due settimane i termini per mettersi in regola con i nuovi obblighi previsti dall'articolo 21 della legge n. 69 del 18 giugno 2009 ("Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitivita' nonche' in materia di processo civile"): la norma stabilisce che tutte le pubbliche amministrazioni debbano rendere note, attraverso i propri siti internet, alcune informazioni relative ai dirigenti (curriculum vitae, retribuzione, recapiti istituzionali) oltre che i tassi di assenza e di presenza del personale.
Il 17 luglio il Dipartimento della Funzione Pubblica ha anche emanato una circolare applicativa che fissava al 31 luglio il termine per adempiere a quanto previsto dalla legge.
Anche se non pare che il termine debba essere inteso come perentorio, e' bene, comunque, che le scuole provvedano quanto prima ad attivarsi perche' e' possibile che ai revisori dei conti venga assegnato il compito di verificare il rispetto della norma.
La circolare della Funzione Pubblica fornisce i chiarimenti necessari.
Nel sito della scuola deve essere aperta una apposita sezione, richiamata in modo chiaro ed evidente nella home page, in cui devono essere inseriti i dati del dirigente e quelli sulle assenze del personale.
Per quanto riguarda i dati del dirigente, il Ministero ha messo a disposizione anche una procedura on-line che consente di inserire le informazioni essenziali e di ottenere in automatico un file in formato PDF da pubblicare nel sito.
Fra i dati vi sono sia quelli relativi al curriculum (titoli di studio, esperienze professionali, pubblicazioni e cosi' via) sia quelli riguardanti la retribuzione.
Per quanto attiene invece i dati sulle assenze il Dipartimento chiarisce che essi vanno pubblicati mensilmente.
E’ necessario, precisa la circolare, pubblicare le percentuali di assenza calcolate “rapportando il numero di giorni di assenza complessivi al numero dei giorni lavorativi del mese di riferimento”.
“Nel computo delle assenze - aggiunge ancora la circolare - dovranno essere calcolati insieme, in modo indifferenziato, tutti i giorni di mancata presenza lavorativa a qualsiasi titolo verificatosi (malattia, ferie, permessi, aspettativa, congedo obbligatorio, ecc..)”.
Un ulteriore adempimento per le scuole che proprio a partire dalle prossime settimane si vedranno ridotte le unita' di personale in servizio negli uffici di segreteria, senza contare che non tutte le istituzioni scolastiche dispongono di un sito internet la cui gestione ha comunque costi che - di questi tempi - diventa sempre piu' difficile sostenere.
Sarebbe interessante sapere se il Ministero della Funzione Pubblica prevede il riconoscimento di appositi finanziamenti per la gestione di questa nuova attivita' o se, al contrario, ritiene che anche per l’”operazione trasparenza” le scuole debbano fare affidamento sui contributi piu' o meno volontari delle famiglie.

Reginaldo Palermo

sabato 5 settembre 2009

Scuola, cresce la protesta: precari in mutande a Palermo, corteo a Milano



Manifestazioni in tutta Italia: a Roma prosegue
l'occupazione ufficio scolastico provinciale
ROMA (5 settembre) - Proteste in tutta Italia dei precari della scuola contro i tagli del governo nel "No Gelmini day". A Roma prosegue l'occupazione dell'Ufficio scolastico provinciale in via Pianciani. Il portavoce dei Cobas della Scuola, Piero Bernocchi, spiega che «l'occupazione è stata decisa contro i drammatici tagli nell'istruzione pubblica che lasciano senza lavoro, dopo anni o decenni di supersfruttamento, decine di migliaia di precari della scuola, docenti e Ata, e immiseriscono ancor più una scuola pubblica già dissanguata da una continua riduzione di investimenti e impegni da parte dello Stato».

«La protesta - prosegue Bernocchi - vuole essere anche una risposta all'ultimo e catastrofico progetto della Gelmini , i cosidetti "contratti di disponibilità" che non sono altro che un tentativo di dividere i precari offrendo a una ristrettissima fascia di essi dei contratti regionali per mansioni vaghe e ultraflessibili in cambio di sottosalari, la cui copertura finanziaria al momento neanche esiste. Progetto che i precari e i Cobas condannano nettamente e che sta ricevendo invece l'appoggio anche dei sindacati concertativi».

I precari di Roma si sono trasferiti al piano terra e da lì continuano la loro protesta. Ieri erano saliti sul tetto dell' Ufficio Scolastico Provinciale di Roma. A dare il "buongiornò ai lavoratori", una colazione "precaria" offerta all'ingresso degli uffici del Provveditorato a base di succhi di frutta, latte e crostate. Sono 18.000 i lavoratori della scuola del Lazio che quest'anno non avranno il mandato rinnovato. Questo è inaccettabile dato che si tratta soprattutto di giovani insegnanti, maggiormente aggiornati sulla didattica e sui nuovi programmi di professori più anziani».

Corteo dei precari anche a Milano. Dietro lo striscione "Da Milano a Palermo assunzione per tutti", firmato coordinamento 3 ottobre, presenti oltre 300 precari. Tra i partecipanti alcuni esponenti politici locali come Emanuele Fiano del Pd, Antonello Patta del Prc assieme ad altri partiti della sinistra radicale. Secondo Leonardo Donofrio, del sindacato IUniscuola, «hanno ragione i precari nel sentirsi presi in giro e nel diffidare dalle promesse».

Precari in mutande a Palermo. Hanno indossato mutande e costumi da bagno, sopra i vestiti, per attirare ancora l'attenzione dell'opinione pubblica sulla loro situazione di precari della scuola «rimasti in mutande» e che non «possono neanche andare a mare per una breve vacanza». La manifestazione di insegnanti e personale Ata si è svolta davanti l'ufficio scolastico in via Praga a Palermo dove da dieci giorni è in atto un presidio permanente di precari con cartelli e striscioni contro la riforma della pubblica istruzione.

Il coordinamento della protesta chiede: il ritiro dei tagli della scuola pubblica; la stabilizzazione di tutti i precari della scuola; la risoluzione della vertenza del personale Ata. Il coordinamento rifiuta poi i contratti di disponibilità. I sindacati provinciali della scuola Flc-Cgil, Cisl, Uil e Snals hanno indetto per il 14 settembre una manifestazione a Palermo e ieri sera hanno deciso di sospendere l'occupazione dell'Ufficio scolastico.

A Catania oltre cinquecento precari hanno sfilato in corteo. Insegnanti e impiegati Ata hanno portato a spalla un cassa da morto che rappresentava la scuola pubblica italiana e esposto manifesti e scandito slogan contro la Gelmini. «Questa strada - ha sottolineato Giovanni Nastasi, del coordinamento precari di Catania - è piena di persone che l'anno scorso avevano un posto di lavoro, una cattedra. Oggi siamo tutti a spasso: 1.500 tagli nella sola provincia di Catania non sono numeri, ma persone come me e i miei colleghi, persone che hanno una vita, una storia e sentimenti». A Catania da giorni i manifestanti hanno occupato l'Ufficio scolastico provinciale.

A Messina circa 400 precari della scuola stanno protestando per il «No gelmini day» davanti alla sede della prefettura, dove sono giunti in corteo, dopo aver sfilato per le vie della città partendo da piazza Municipio. I manifestanti hanno portato in corteo una bara con scritto «La scuola è a lutto per la perdita dei suoi precari». «In città - ha detto Mariagrazia Pistorino, segretaria della Flc Cgil di Messina - la situazione dei precari è gravissima».

A Benevento gli insegnanti precari sono scesi in piazza dando vita a un corteo per il "no-precary day".
Oltre un centinaio di persone, comprese alcune insegnanti che stanno occupando da una settimana il terrazzo della sede dell'ufficio scolastico provinciale di Benevento, hanno dato vita al corteo di protesta partendo da via Gramazio (sede dell'ex provveditorato) per poi giungere, lungo le strade principali della città, sotto la prefettura di Benevento dove sono stati ricevuti dal neo prefetto Michele Mazza. All'interno del corteo si sono notati striscioni con scritte «500 tagli solo nel Sannio» e «No al più grande licenziamento effettuato in Italia», alludendo ai tagli previsti dal decreto Gelmini.
VISUALIZZA>>> RASSEGNA STAMPA SULLA PROTESTA