giovedì 6 febbraio 2020

Brexit: l’INPS detta le istruzioni



Le prime istruzioni INPS sulla Brexit, in materia di prestazioni pensionistiche, familiari, di disoccupazione, economiche e lavoratori all’estero.
Con la circolare n. 16/2020 l’INPS ha fornito importanti chiarimenti e istruzioni operative in merito al caso Brexit in materia di prestazioni pensionistiche, familiari, di disoccupazione, malattia, maternità e paternità, legislazione applicabile, distacchi di lavoratori all’estero, recuperi di contributi e prestazioni indebite, pensionistiche e non pensionistiche, e indicazioni sulle modalità degli scambi di informazioni tra Istituzioni, dopo il recesso con accordo del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord dall’Unione Europea.
Brexit e periodo di transazione
L’accordo di recesso firmato tra l’UK e l’UE, volto a salvaguardare il sistema di coordinamento dei regimi di sicurezza sociale con l’adozione di misure atte a tutelare, senza soluzione di continuità, i diritti acquisiti dai cittadini dell’Unione europea a 27 e dai cittadini del Regno Unito in materia di sicurezza sociale, prevede un periodo di transazione che decorre dal 1° febbraio 2020 al 31 dicembre 2020. Per questo, spiega l’INPS:
Non è possibile fornire istruzioni relative al periodo successivo al 31 dicembre 2020, in assenza di un quadro giuridico certo di riferimento.
L’accordo si applica a tutti coloro che hanno il diritto di soggiornare legalmente nel territorio del Regno Unito o dell’Unione europea, finché mantengono tale diritto, in caso di perdita di tale diritto ad essi continueranno ad applicarsi le disposizioni e i principi comunitari in materia di totalizzazione dei periodi assicurativi, ai fini del perfezionamento delle prestazioni di sicurezza sociale.
Totalizzazione dei periodi assicurativi
Per continuare a garantire uno dei principi su cui si basa il diritto comunitario in materia di sicurezza sociale, ovvero la totalizzazione dei periodi assicurativi necessari al raggiungimento del requisito previsto per le prestazioni di sicurezza social, per ciò che riguarda prestazioni pensionistiche, familiari, di disoccupazione, maternità e paternità, malattia, legislazione applicabile, distacchi di lavoratori all’estero, recuperi di contributi e prestazioni indebite, pensionistiche e non pensionistiche sono garantiti i benefici dovuti per periodi fino al 31 dicembre 2020. Questo sia per le domande presentate prima di tale data e in corso di trattazione, che per quelle eventualmente presentate in seguito, ma riguardanti situazioni che si sono verificate entro il 2020.
Per garantire la continuità dell’attività amministrativa, per lo scambio di informazioni con il Regno Unito, si continuano ad utilizzare le attuali modalità, con particolare riferimento al sistema di scambio elettronico di informazioni sulla sicurezza sociale EESSI (“Electronic Exchange of Social Security Information”).
Brexit e pensioni
24 Ottobre 2019Per quanto riguarda le pensioni, continuano ad applicarsi le disposizioni in materia di totalizzazione dei periodi assicurativi per l’accertamento del diritto e il calcolo delle prestazioni pensionistiche italiane, anche qualora la domanda di pensione sia stata presentata successivamente.
Brexit e disoccupazione
Nel caso della disoccupazione si potranno totalizzare tali periodi solo quando la cessazione dell’attività lavorativa si sia verificata in Italia. Per accertare il requisito previsto dalla legislazione italiana per il diritto alle prestazioni di disoccupazione, si devono sommare ai periodi italiani solo i periodi risultanti nel Regno Unito i quali – se compiuti in Italia – sarebbero stati utili ai fini del diritto alle relative prestazioni.
Brexit e prestazioni familiari
Per le prestazioni familiari, nel caso in cui il diritto alle prestazioni familiari previste dalla normativa italiana (ANF e AF) sia nato nei confronti di un cittadino britannico, in virtù di un rapporto di lavoro in essere o sulla base di un trattamento sostitutivo della retribuzione, per le domande presentate entro il 31 dicembre 2020 e relative ai periodi in corso e antecedenti a tale data, nel limite dei 5 anni previsti dalla normativa italiana, il diritto alle prestazioni familiari italiane verrà valutato secondo le norme di coordinamento.
Brexit e prestazioni economiche
Per le prestazioni economiche di malattia, maternità e paternità 
continueranno ad applicarsi fino alla fine del 2020 le specifiche disposizioni contenute nei Regolamenti (CE) 883/2004 e 987/2009. Pertanto, ai fini del riconoscimento del diritto alle prestazioni, sarà possibile totalizzare i periodi assicurativi derivanti da attività lavorativa svolta nel Regno Unito con i periodi assicurativi maturati in Italia. In presenza dei requisiti prescritti, possono essere accolte sia le domande di prestazione presentate entro la data del 31 dicembre 2020 che quelle presentate successivamente, ma sempre in relazione a un diritto fondato su fatti o situazioni verificatisi fino al 31 dicembre 2020.
Brexit e distacchi di lavoratori all’estero
5 Febbraio 2020Per quanto concerne i distacchi di lavoratori all’estero, per tutto il periodo di transizione e fino al 31 dicembre 2020 continua a trovare applicazione, nei rapporti tra Italia e Regno Unito, quanto indicato nelle certificazioni di legislazione applicabile (PDA1/E101) rilasciate entro la data predetta ai cittadini comunitari e, in applicazione del regolamento (CE) n. 859/2003, ai cittadini extracomunitari. La validità delle certificazioni non potrà in ogni caso riguardare periodi successivi al 31 dicembre 2020.
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Diritto alla salute e fattore religioso nello spazio giuridico europeo. Alla ricerca di un laico e sostenibile pluralismo etico


Abstract [It]: Dalla fine della seconda guerra mondiale la tutela salute si è attestata come un valore dal duplice profilo, personale (l’assenza d’infermità fisica e mentale) e comunitario (il benessere sociale e culturale). Il che si giustifica anche con l’intreccio fra l’aspetto puramente naturale (la vita biologica degli esseri umani) e gli elementi socio-culturali (i codici di condotta, le norme di comportamento, i costumi e le credenze), rispetto ai quali il fattore religioso gioca un ruolo di primaria importanza. Il presente lavoro pone l’accento su queste interazioni analizzandole alla luce dal processo d’internazionalizzazione dei diritti umani e della dignità umana, motori del costituzionalismo destatalizzato di cui lo spazio giuridico europeo (CEDU e UE) rappresenta l’archetipo strutturalmente più avanzato.
 Abstract [En]Since the end of the Second World War, the protection of human health has proven to be a fundamental right with a dual profile involving personal (the absence of physical and mental illness) and communitarian elements (social and cultural well-being). That is also evident from the connection between the natural (the psychological state and physiological condition of human beings) and socio-cultural (codes of conduct, local beliefs, its socio-cultural elements traditional behaviours) aspects of health, in respect to which religions play a very important role. This essay analyses these interactions in the light of the internationalization processes of human rights and human dignity, such as those relating to the European-based legal systems (ECHR and EU).
 Sommario1. La seconda guerra dei trent’anni e il diritto umano alla salute. 2. Il diritto alla salute e la teologia etica. 3. Salute e credenze cultural-religiose. 4. Obiezione di coscienza e pluralismo etico. 5. Simboli religiosi sul corpo e diritto alla salute. 6. UE e CEDU. Reciproche interferenze. 7. Prospettive.
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mercoledì 5 febbraio 2020

Da oggi Pgt è operativo e consultabile su sito Comune di Milano

"Il Piano per Milano 2030 è pienamente efficace"


Milano, 5 feb. (askanews) – Con la pubblicazione dell’avviso dell’approvazione definitiva sul Bollettino ufficiale di Regione Lombardia (BURL) è da oggi pienamente efficace il “Piano di governo del territorio”, comprensivo del “Piano per le attrezzature religiose” e la variante del “Piano delle regole”, deliberato il 14 ottobre scorso dal Consiglio Comunale.
Lo ha annunciato Palazzo Marino, sottolineando “il grande impegno degli uffici, che hanno lavorato per aggiornare tutti i documenti e le tavole con le osservazioni e gli emendamenti approvati in fase di discussione, ha consentito di ridurre i tempi di pubblicazione rispetto ai Piani precedenti”.
Sul sito del Comune di Milano, oltre a tutte le documentazioni del Piano e ad una sintesi dello stesso, è possibile consultare una scheda di FAQ, in grado di fornire chiarimenti sui temi più comuni ai professionisti del settore.
“Il Piano per Milano 2030 diventa quindi operativo” ha spiegato in una nota l’Amministrazione meneghina, evidenziando che “le nuove regole perseguono tre obiettivi prioritari per una città più equa e sostenibile: incremento dell’offerta di case in affitto a prezzi accessibili, tutela del territorio con la riduzione del 4% del consumo di suolo rispetto al Piano precedente, rigenerazione delle periferie a partire dalle piazze e dalla lotta agli edifici abbandonati”.

martedì 4 febbraio 2020

Primarie dem in Iowa per Usa 2020: il risultato



Bernie Sanders si è dichiarato vincitore delle primarie il Iowa. La campagna del senatore del Vermont ha diffuso i suoi risultati interni delle primarie, dai quali emerge Sanders in testa, seguito da Pete Buttigieg e Elizabeth Warren. Joe Biden è quarto e Amy Klobuchar quinta.
Secondo questi dati, corrispondenti a circa il 40 per cento dei caucus in Iowa, il senatore del Vermont sarebbe primo nel conteggio finale con il 29,66 per cento, seguito da Pete Buttigieg col 24,59 per cento. Terza la senatrice Elizabeth Warren col 21,24 per cento. Joe Biden quarto col 12,37 per cento, mentre la senatrice Amy Klobuchar è al 11 per cento. Sotto l’1 per cento gli altri candidati.
Le primarie dem si sono tenute in Iowa il 3 febbraio in vista delle Elezioni Usa 2020. (Qui abbiamo spiegato perché le primarie in Iowa sono un test decisivo).
Risultati in ritardo
Intanto, è polemica sui ritardi inerenti al risultato. Si tratta di un ritardo clamoroso, che sta mettendo in serio imbarazzo i democratici. Alle 23 ore locali, le 5 del mattino in Italia, sono state conteggiate solamente il 25 per cento delle schede. Nel 2016, alla stessa ora, era stato conteggiato l’80 per cento dei voti.
Secondo quanto dichiarato dal Partito Democratico, i ritardi dei risultati in Iowa mostrano delle “contraddizioni” ma “non sono il risultato di un’intrusione di hacker”.
Alle campagne dei candidati è stato detto di non aspettarsi alcun risultato dai caucus in Iowa sino ad una certa ora di martedì. Lo riferisce la Cnn.
I problemi dei democratici nella diffusione dei risultati hanno scatenato l’ironia del presidente Donald Trump che su Twitter ha scritto: “Grande vittoria per noi nell’Iowa questa sera. Grazie!”.
Mai come quest’anno le primarie democratiche sono incerte. Difficili da decifrare. L’attesa per l’Iowa è alta perché durante le ultime cinque primarie del Partito Democratico chi ha vinto qui e stato poi il candidato alle elezioni presidenziali.
Primarie dem in Iowa, fondamentali per le elezioni Usa 2020
Come ormai tradizione dal 1972, negli Stati Uniti è il piccolo Iowa a tenere a battesimo le primarie del Partito Democratico dove si determina chi è lo sfidante di Donald Trumpimpeachment permettendo, alle elezioni del 3 novembre 2020.
Per molti critici le primarie nello Iowa sono scarsamente indicative visto che si tratta di uno Stato, prettamente agricolo, dove soltanto il 27 per cento della popolazione non è bianca, oltre al fatto che verranno eletti un numero molto ridotto di delegati (basti pensare che la California ne andrà a designare 415). Ma, scaramanzia o meno, chi si è guadagnato questo piccolo stato ha poi vinto le primarie negli Stati Uniti: non è un caso che da tempo tutti i candidati in corsa stanno battendo palmo a palmo le contee di questo piccolo stato che, per una sera, avrà tutti gli occhi del mondo puntati addosso.
Con questi Caucuses in Iowa – almeno cinque contendenti restano in lizza per la nomination (ma ufficialmente, in corsa, ce ne sono ancora dodici). I sondaggi davano Joe Biden favorito, ma ogni candidato mostrava specifici punti di forza; quindi ogni candidato, Biden compreso, ha anche dei limiti importanti.
L’Iowa è la prima tappa di una lunga stagione, che per i democratici si concluderà il 6 giugno con il voto nelle Virgin Islands. Con ogni probabilità, il candidato vincente sarà scelto a primavera inoltrata, magari dopo il 28 aprile, quando le primarie a New YorkPennsylvania e altri Stati del nord-est assegneranno oltre seicento delegati.
Alcuni prefigurano uno scenario ben più drammatico: una brokered convention (a Milwaukee, dal 13 luglio), una convention senza che nessuno abbia raggiunto i 1990 delegati necessari per sfidare Donald Trump a novembre. A quel punto potrebbe essere guerra totale, con le fazioni del partito in lotta per la vittoria.
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domenica 2 febbraio 2020

Il Regno Unito è fuori dall'Ue

Countdown su facciata Downing Street, boato della piazza



(ANSA) - LONDRA, 1 FEB - Il Regno Unito non fa più parte dell'Unione Europea e la folla brexiteer riunita a Westminster Square esplode in un boato di giubilo, nel canto dell'inno nazionale (God Save the Queen), fra fuochi d'artificio slogan e una marea di Union Jack a sventolare sotto il cielo di Londra.
    Il passaggio epocale, in cui la storia dell'isola e del continente hanno voltato pagina ammainando le rispettive bandiere, è stato segnato dal conto alla rovescia proiettato sulla facciata di Downing Street sullo sfondo dei colori del vessillo britannici: fino allo 0, scattato esattamente alle 23 ora locale, quella del meridiano di Greenwich, la mezzanotte del primo febbraio in Italia ed Europa centrale, Bruxelles compresa.
    Poi si è udito il suono - registrato - delle campane del Big Ben. Il countdown è stato proiettato a cifre cubitali pure sulle bianche scogliere di Dover, mentre in Irlanda del Nord, una linea non tracciata ricompare al confine con la Repubblica di Dublino.

Attacchi con il coltello a Londra e in Belgio: cosa è successo


Attacco avenuto in una zona periferica nella zona sud della capitale inglese

Un uomo ha accoltellato più persone a Londra prima di essere ucciso dalla polizia. Forse indossava una cintura esplosiva o un giubbotto bomba. Le forze dell’ordine inglesi hanno fatto sapere che si tratta di un “atto di terrorismo“. Ne dà notizia l’Ansa. L’attacco è avvenuto sulla Streatham High Street, affollata via commerciale nella periferia sud della capitale britannica.
Anche nel nord del Belgio, a Gand, una donna, descritta dai media locali come “di pelle scura”, ha attacco due persone con un coltello. La polizia le ha sparato contro. I feriti sono stati trasferiti in ospedale, ma non sono in pericolo di vita. Una di loro sarebbe stata colpita allo stomaco.

Attacco terroristico a Londra: cosa è successo a Streatham

passanti feriti a coltellate a Streatham sono due, secondo quanto riferito dagli investigatori. In un primo momento i media locali avevano parlato di tre persone ferite. Scotland Yard, attraverso Twitter, non ha fornito dettagli sulla gravità delle due persone accoltellate, limitandosi a dire che sono state soccorse e che le loro condizioni sono attualmente valutate dai medici.
L’aggressore è stato dichiarato morto sulla scena intorno alle 14 locali, ovvero le 15 italiane. La sua identità non è stata resa nota. Secondo i testimoni, aveva con sé un coltellaccio, mentre la versione online del Mail parla di un machete.
A Streatham sono intervenuti diversi mezzi della polizia e molte ambulanze. La zona rimane in parte transennata, con una forte presenza di agenti. Per Scotland Yard, riporta l’Ansa, la situazione è “sotto controllo” e non dovrebbero esserci ulteriori minacce.

Attacco terroristico a Londra: mistero sul giubbotto esplosivo

Alcuni passanti intervistati da Sky News a Londra hanno dichiarato che l’uomo indossava qualcosa di simile a un gilet bomba, probabilmente falso. Lo stesso era capitato alla fine dello scorso novembre, quando l’ex detenuto e militante jidahista Usman Khan, indossando un giubbotto esplosivo poi rivelatosi finto, aveva accoltellato diverse persone sul London Bridge.

Terrorismo a Londra: i racconti choc dei testimoni

Sono numerosi i video che circolano su Twitter, postati da testimoni che hanno assistito alle violente scene. Nelle immagini che circolano sul web si vedono persone a terra, soccorse da altri passanti, e la polizia che apre il fuoco contro l’assalitore.
I passanti hanno descritto scene di panico e urla. Unanime la sensazione di un intervento quasi immediato delle prime pattuglie di polizia e dell’arrivo poi di rinforzi in massa. Alcuni riferiscono di civili barricatisi in una libreria della catena WH Smith.
Daniel Gough, riporta l’Ansa, ha raccontato di aver visto “gente che correva e urlava in preda al panico” e aver sentito “tre colpi” sparati da agenti armati contro l’aggressore.
Gulled Bulhan, 19enne studente nella zona di Streatham, ha riferito di aver assistito all’attacco di fronte a un farmacia della catena Boots. “Ho visto un uomo con un machete e dei contenitori tenuti insieme da un gilet che aveva addosso, poi ho visto una persona, forse un poliziotto in borghese, che lo inseguiva e quindi ho sentito gli spari, credo tre”.

Attacco terroristico a Londra: le dichiarazioni dei politici

Il premier britannico Boris Johnson ha ringraziato su Twitter la polizia inglese per la tempestività dell’intervento, evidenziando come le indagini puntino alla pista del terrorismo. Ha poi aggiunto che i suoi “pensieri” sono con le vittime, le loro famiglie e la cittadinanza londinese.
Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha ringraziato a sua volta la polizia e i soccorritori, puntando l’indice contro i terroristi che “cercano di dividerci” e di “cambiare il nostro modo di vivere”. Sottolineando che “non ci riusciranno mai”
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