sabato 22 febbraio 2020

La fabbrica del consenso. Il contributo dell’arte negli anni del regime fascista


Molti sono, ancora oggi, gli interrogativi che riguardano la natura del fascismo e il suo significato nella storia contemporanea e, tra questi, uno di particolare interesse riguarda l’esistenza o meno di una cultura fascista. Per tentare di dare una risposta a tali quesiti, oltre le istituzioni educative, occorre prendere in considerazione alcune espressioni culturali diffusamente utilizzate dal regimeper costruire il consenso politico, quali l’arte, il cinema, il teatro el’architettura, in quanto l’ideologia fascista, piuttosto che essere elaborata in teorie scritte fu quasi sempre espressa «esteticamente»
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There are many questions concerning the nature of fascism and its meaning in contemporary history. One of particular interest is the existence of a fascist culture. To attempt to answer these questions, beyond educational institutions, it is necessary to take into consideration all the cultural expressions used by the regime to build political consensus. Art, cinema, theater and architecture contributed to the spread of fascist ideology, through the aestheticization of politics.

La nuova presidente del Pd si chiama Valentina Cuppi ed è la sindaca di Marzabotto. Ecco chi è e cosa ha detto



Momento molto particolare per il Partito democratico, che osserva il quadro politico tra sinistra e destra cercando di capire come evolverà. Dopo le manovre per un possibile asse Renzi-Salvini, ecco che arriva l’elezione del nuovo presidente del partito.
La nuova presidente del Pd si chiama Valentina Cuppi ed è la sindaca di Marzabotto. La prima cittadina è stata eletta presidente del Partito democratico dall’assemblea nazionale del partito a Roma e prenderà il posto di Paolo Gentiloni.
Le parole di Zingaretti
“Propongo a tutti voi una sindaca, un’amministratrice. Nei nostri organismi dirigenti sempre più presenti gli amministratori per dare attenzione alla concretezza dell’azione politica” ha detto poco prima del voto il segretario Nicola Zingaretti, che ha ammesso che Cuppi “si è avvicinata a noi da poco”, ma, si affretta a precisare, “questo non è un problema ma anzi un grande successo”.
Zingaretti vuole sottolineare che “noi esistiamo per avvicinare le persone e non per allontanarle. E in questo momento di odio, di ritorno dei fascismi, noi siamo felici di eleggere la sindaca di Marzabotto, comune medaglia d’oro della Resistenza”. Perché “c’è una strada differente, molto lontana dalle grida, dalle urla”. “È la nostra strada, un’altra idea di mondo, per dirla con le parole di Berlinguer” ha detto la Cuppi.
Zingaretti ha detto anche negli organismi dirigenti del Pd sono sempre più presenti gli amministratori “per dare attenzione alla concretezza dell’azione politica”. E ne approfitta per ricordare che tutto l’ufficio di presidenza del Pd è composto da donne.
Chi è Valentina Cuppi
36 anni, sposata, ha un figlio ed è un’insegnante di Storia e Filosofia. Cuppi ha dichiarato di far politica fin da giovanissima. Per quanto riguarda la sua formazione, dopo il liceo scientifico-linguistico, ha conseguito una laurea triennale in Filosofia politica, una specialistica in Scienze filosofiche ed un dottorato in Scienze politiche. “Ho sempre messo la mia formazione al servizio della bella politica che serve ad amministrare questo territorio ricco di storia, cultura e valori”.
Prima di diventare sindaca di Marzabotto, è stata educatrice e professoressa nella stessa città. “Lavorare con i bambini e con gli adolescenti regala uno sguardo particolarmente attento ai loro bisogni, per questo come volontaria, poi nel mio ruolo di assessore, ho voluto creare occasioni di crescita culturale e civica, con laboratori, viaggi, incontri che li portassero a divenire cittadini attivi e consapevoli”.
Lei, che non ha la tessera del Pd
Visibilmente emozionata e stupita, Cuppi dal palco romano del Pd ha detto: “Penso che immaginerete lo stupore quando ho ricevuto questa proposta: lo stesso stupore vostro e di tante persone che non mi conoscono” ha detto. “Questo stupore credo che sia la forza, il coraggio di questa scelta. Una scelta che travalica la mia persona, è la riaffermazione che la politica non è qualcosa di avulso dalla vita delle persone, non è qualcosa di cui le persone debbano diffidare”.
La nuova presidente del Pd ha spiegato che “è arrivato il tempo di camminare insieme senza pregiudizi”. Lei, che non apparteneva al Pd, “ma cammino su questa strada. Di fronte alla peggiore destra mai vista, è il momento di allargare e non di restringere, di prendersi per mano. L’unico modo per dare dignità alla buona politica e costruire un’Italia migliore è farlo insieme”.
“’Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio, uscirne da solo è avarizia, uscirne insieme è buona politica’, diceva don Milani”, conclude la prima cittadina. E, raccontando la sua esperienza come prima cittadina, aggiunge: “La democrazia non potrà mai essere sostituita dalle piazze virtuali”. Evidente riferimento alle Sardine, che “dobbiamo ringraziare perché sono riuscite a far emergere in maniera dirompente la voglia di partecipazione delle persone”.
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venerdì 21 febbraio 2020

Sandro vive

By LA NUOVA SAVONA

“La mia lotta di uomo libero l’ho iniziata qui a Savona, e i giovani non sanno e i vecchi forse hanno dimenticato che è stata una lotta dura, al fianco degli operai dell’ILVA e dei portuali. Io sono sempre stato al fianco del movimento operaio, che per primo ha resistito alle ondate delle squadracce fasciste” (foto)

 

giovedì 20 febbraio 2020

Incontro su Sciascia con Bonino - Milano 6 marzo



RICEVIAMO E VOLENTIERI DIFFONDIAMO
Cara/o,
ti invitiamo il 6 marzo, a Milano, a questo importante incontro su Leonardo Sciascia - intitolato alla memoria di Massimo Bordin - con la partecipazione di Emma Bonino nella qualità di Presidente del comitato del centenario sciasciano, organizzato dalla Associazione degli Amici di Leonardo Sciascia
Il programma è il seguente:
Saluti
Giuseppe Sala, sindaco, Comune di Milano
Emma Bonino, senatrice +Europa, presidente Comitato Centenario Sciasciano Stefano Parise, direttore Area Biblioteche, Comune di Milano
Andrea Soliani, presidente Camera Penale di Milano
Francesco Izzo, presidente Amici di Leonardo Sciascia
Lorenzo Zilletti,avvocato, responsabile Centro Studi giuridici e sociali“Aldo Marongiu” UCPI
Introduce e coordina
Simona Viola, avvocato, Italiastatodidiritto
Interventi
Salvatore Scuto, avvocato, UCPI
Paolo Squillacioti, filologo, CNR OVI di Firenze, curatore Opere di Sciascia (Adelphi) Vito Velluzzi, filosofo del diritto, docente Università Statale di Milano
venerdì 6 marzo 2020 
ore 15.00 
BiBlioteca comunale – Palazzo Sormani 
1°piano - Sala del Grechetto Via Francesco Sforza, 7 - Milano 
È gradita la registrazione onlinecentenario@amicisciascia.it L’ingresso all’incontro è consentito fino al raggiungimento della capienza massima della sala 

mercoledì 19 febbraio 2020

Niente visti ai lavoratori non qualificati e a chi non parla inglese. Le nuove regole di Londra sull'immigrazione



Il nuovo regime entrerà in vigore da gennaio 2021. Non saranno accettate carte d'identità da Paesi come Italia e Francia per il timore di falsificazioni   Gli industriali: rischio di conseguenze “disastrose”
La Gran Bretagna post Brexit chiuderà le porte ai lavoratori non qualificati e a chi non parla inglese. Sono queste le nuove linee sull’immigrazione presentate oggi dal governo di Boris Johnson, basate su un sistema a punti simile a quello australiano. Fra le misure elencate sul sito del Guardian viene anche specificato che alla frontiera non verranno più accettate carte d’identità di paesi come Francia e Italia. Secondo il quotidiano il motivo è di evitare che lavoratori extra Ue ingannino il sistema con carte d’identità falsificate.
Nel presentare il nuovo sistema per i visti dei lavoratori stranieri che entrerà in vigore a gennaio 2021 dopo la fine dell’attuale periodo transitorio, il governo conservatore ha voluto sottolineare che si tratta di una opportunità unica per prendere “il pieno controllo” dei confini britannici “per la prima volta in decenni” ed eliminare “le distorsioni” delle regole europee di libertà di movimento.
Ma la scelta di aprire le porte solo a lavoratori qualificati, scrive il Guardian, non piace agli industriali che avvertono del rischio di conseguenze “disastrose” con perdite di posti di lavoro e chiusura di fabbriche, bar e ristoranti. Condanne sono giunte anche dall’opposizione laburista e liberaldemocratica, mentre il sindacato Unison parla di “disastro totale” per il settore della cura delle persone.
Il documento di dieci pagine diffuso dal governo sottolinea che la Gran Bretagna post Brexit chiuderà le porte ai lavoratori non qualificati e a chi non parla inglese. Per venire nel Regno Unito bisognerà avere un’offerta di lavoro con un salario minimo di 25.600 sterline, anche se saranno possibili eccezioni per un salario fino a 20.480 sterline nei casi in cui ci sia carenza di lavoratori, come per gli infermieri. Artisti, sportivi e musicisti potranno continuare a venire per spettacoli, gare o audizioni


Il premier Conte annuncia una "cura da cavallo per il Paese": "Al lavoro come se fossimo in emergenza nazionale"



Il presidente del Consiglio risponde indirettamente a quello che dirà Renzi questa sera a Porta a Porta
Una “cura da cavallo” per affrontare una situazione che descrive di “emergenza nazionale” del sistema Italia, “fanalino di coda” in Europa per la crescita, alla quale devono “contribuire tutti”, maggioranza e opposizione, nel rispetto dei loro ruoli. E’ quello che ha in mente Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio ne parla con i giornalisti, uscendo da Palazzo Madama, al termine della mattinata trascorsa al Senato per l’informativa e il seguente dibattito in vista del consiglio europeo sul bilancio 2021-27. Dibattito durante il quale incassa il ‘lasciapassare’ di Matteo Renzi a trattare in Ue. “Lei al consiglio europeo ci rappresenta appieno”, scandisce il leader di Italia viva, perchè “sui temi della politica continentale e dell’impegno europeo non è possibile alcuna condivisione: pensare che le fibrillazioni interne possano portare a una presa di distanza delle politiche europee sarebbe sbagliato”.
L’appello del premier dopo giorni di alta tensione con Iv. E a poche ore dall’attesa intervista definita “importante” dallo stesso senatore di Rignano sull’Arno a ‘Porta a porta’, in programma alle 18. Stando a quanto si apprende, l’ex premier dovrebbe proporre “con forza” una sorta di “patto per le riforme, cambiare le regole del gioco” della politica, rivolto a tutti i partiti.
Su un altro fronte, principalmente economico, invece, si spiega l’appello lanciato da Conte. A chi gli chiede se andrà in Parlamento a ‘verificare’, chiedendo la fiducia, i numeri del governo, Conte risponde, netto: “I titoli dei giornali non mi appassionano, come avrete capito. Siamo concentrati ... è stato molto proficuo il clima che si è verificato sui tavoli di lavoro il confronto delle forze di maggioranza”.

“La notizia è che vi sorprenderemo perchè nei prossimi giorni ci sarà una cura da cavallo per il sistema Italia. Adesso abbiamo fatto una ricognizione”. “Questi giorni sono la base per ripartire, siamo in emergenza, perchè questi numeri di crescita non ci possono soddisfare. Si può parlare di vera e propria emergenza che dobbiamo condividere tutti”. Siamo in emergenza, quindi questi giorni sono la base per ripartire. I numeri di crescita non ci possono soddisfare, possiamo parlare di vera e propria emergenza, che dobbiamo condividere tutti e dobbiamo tutti lavorare, ciascuno ovviamente per le responsabilità che si assume rispetto ai ruoli del ruolo, chi è in maggioranza e chi è in minoranza. Il sistema Italia dà il meglio di sè davanti all’emergenza singola, vedi il ponte Morandi, adesso sull’Ilva. Creeremo un’emergenza nazionale, tutti quanti saranno coinvolti, tutti daranno un contributo”, ha insistito. “Siamo in emergenza nazionale, e noi quando siamo in emergenza nazionale riusciamo a coordinare le nostre forze al meglio e farle esprimere al meglio. Dobbiamo lavorare come se fosse un’emergenza nazionale”, ribadisce il premier.
Intanto, dall’opposizione, Matteo Salvini respinge già la proposta ‘renziana’ prima ancora che sia fatta. “L’unico governo possibile è quello che devono scegliere gli italiani”, scandisce, “l’elezione diretta del presidente non deve essere una scusa per tirare a campare”.

martedì 18 febbraio 2020

Ora Conte tenta il colpo grosso


Lo aiuta il calendario. Il 29 marzo si voterà per il referendum e subito dopo per le regionali e le comunali. Il Presidente della Repubblica non potrà sciogliere le Camere.


Conte annusa l’ aria. Comprende che qualcuno sta lavorando per sostituirlo con Franceschini . Subisce barcollando gli attacchi di Renzi, poi reagisce duro. E si organizza. Da uomo pronto ad indossare qualsiasi casacca pur di rimanere al potere,  ” l’ avvocato del popolo ” protetto da alcune lobby, tenta di giocare un ‘ ultima carta e si reca da Mattarella per proteggersi istituzionalmente. Il PD è privo di una forte leadership e si è impantanato nel pasticcio della legge sull’ abolizione della prescrizione, i grillini sono fortemente indeboliti dalle ultime sconfitte elettorali, Italia Viva non decolla, e quindi rimane solo lui a garantire la maggioranza giallorossa ed a scongiurare le elezioni anticipate. Lo aiuta il calendario. Il 29 marzo si voterà per il referendum e subito dopo per le regionali e le comunali. Il Presidente della Repubblica non potrà sciogliere le Camere. Conte ha bisogno, però, di una decina di voti al Senato. Si mette a cercarli, giocando sulla paura di alcuni senatori che rischiano di non essere più rieletti. Raccatta una pattuglia di cosiddetti ” responsabili ” e con i numeri alla mano diventa il salvatore del governo. Conte uomo scelto dal M5s, ma senza tessere o etichette o forse con tante tessere e tante etichette, nello scenario attuale dell’ anti politica, appare come il personaggio giusto. E infatti gode di buona popolarità. Ora il cerino torna nelle mani di Renzi. Ma il fuoco brucia rapidamente e fa molto male.