domenica 28 marzo 2010

Elezioni. Negato il diritto di voto: la farsa delle riduzioni ferroviarie

GIULIANO PISAPIA SINDACO X MILANO 5 centesimi al giorno per 5 anni di buongoverno Cosa puoi fare con 5 centesimi di euro al giorno? Molto: per esempio puoi contribuire a informare i cittadini milanesi del progetto di Giuliano Pisapia per la città. In questo modo aiuterai Giuliano a diventare sindaco di Milano e quindi a garantire alla nostra città 5 almeno anni di buongoverno. 5 centesimi al giorno per 5 anni corrispondono a 100€. Dai subito il tuo contributo alla campagna PISAPIAXMilano cliccando qui per donare attraverso carta di credito o un conto PayPal. In alternativa puoi fare un bonifico bancario sul conto identificato dal codice IBAN IT23L0501801600000000134029 oppure un versamento sul conto corrente postale 7741624. Tutti i conti sono intestati al Comitato elettorale PISAPIAXMILANO. Il sindaco uscente ha a sua disposizione l'intera macchina comunale e un patrimonio multimilionario da investire in pubblicità. Noi abbiamo il contributo e l'energia straordinari di almeno 2000 volontari, e per sostenere il loro lavoro e le nostre idee abbiamo programmato di investire 820mila euro. Ad oggi abbiamo raccolto 310mila euro. Con il tuo contributo e quello di altri sostenitori potremo coprire tutte le spese in modo trasparente. Vuoi sapere cosa faremo del tuo contributo? Lavoreremo per diffondere materiali e condividere informazioni con tutta la cittadinanza per fare in modo che ogni milanese sia a conoscenza del progetto di Giuliano per Milano. Abbiamo organizzato eventi, incontri, dibattiti; stiamo realizzando materiali informativi, volantini e manifesti. Spenderemo i fondi in modo trasparente, quindi cominciamo col dirti su quali spese ci siamo impegnati finora per l'intera durata della campagna: Stampati e affissioni: 156.000€ Inserzioni, internet ed eventi: 51.000€ Logistica: 19.000€ Servizi, prestazioni e consulenze: 110.000€ Periodicamente forniremo con questa newsletter informazioni sulla raccolta e sull'impiego dei fondi. Questione di punti di vista: apriamo gli occhi! Stiamo raccogliendo il punto di vista di tutti i cittadini sulle loro idee, i loro sogni, le loro aspettative sulla nostra città: ciò che non va ma anche ciò che di buono vogliono difendere. Ci sono due modi per contribuire a questa impresa: - mettendo a disposizione il tuo talento narrativo: se sai fare video, scattare fotografie, scrivere, o se hai una storia da raccontare, il tuo contributo sarà prezioso. Stiamo cucendo una rete di raccontastorie che insieme a noi facciano parlare Milano, ciascuno usando il linguaggio che preferisce. Se sei interessato, scrivici all’indirizzo http://t.contactlab.it/c/2002402/235/309465/591 e segnalaci le tue competenze. - mettendo a disposizione la tua capacità di dialogare e ascoltare: per coinvolgere più persone possibile in questa iniziativa vogliamo fare una serie di telefonate a tutti i partecipanti alle primarie. Stiamo creando un gruppo che possa fare questa delicata fase di comunicazione, trasmettendo alle persone l’entusiasmo e la voglia di cambiare. Se sei disponibile scrivici all’indirizzo http://t.contactlab.it/c/2002402/235/309465/592 e segnalaci la tua disponibilità. Fa' la cosa giusta: vai ai Pisapoint della Fiera Da venerdì 25 a domenica 27 marzo presso il quartiere fieristico FieraCityMilano si tiene Fa' la cosa giusta, la fiera nazionale del consumo critico e dello sviluppo sostenibilie. Per i tre giorni della durata della manifestazione saremo presenti all'ingresso e all'uscita della Fiera. Vienici a trovare! Potrai prendere il nuovo numero del nostro giornale gratuito Milano si può, volantini e gadget da diffondere per promuovere il progetto di Giuliano Pisapia per Milano. Inoltre Giuliano sarà presente alla manifestazione domenica 27 dalle 11:30.





venerdì 26 marzo 2010

Ora di religione: regole più rigide per chi non si avvale


Per saperne di più, visualizza: iscrizioni alle scuole statali e paritarie di ogni ordine e grado
[Formalmente è un’ora facoltativa, della quale gli studenti possono o meno avvalersi. Nella pratica, invece, una scelta diversa dall’ora di ora di religione cattolica viene sempre più osteggiata.]
[Il vero colpo di mano è stato portato a segno da Letizia Moratti nel 2004 quando, con un concorso ad hoc (leggasi sanatoria), la maggioranza di loro – circa il 70% – è entrata a pieno titolo in ruolo nello Stato, sebbene la Curia di competenza mantenga il diritto di revoca dell’incarico in ogni momento. Il che significa, se ciò si verificasse, che i docenti di religione andrebbero a coprire altro ruolo nella scuola pubblica. Basta solo che possiedano idoneo titolo di studio, il concorso è condonato].

L’ultima trovata della Regione Lombardia sul tema è un vero giro di vite per arginare le fughe dal ‘catechismo di Stato’: la scelta va fatta solo al momento dell’iscrizione nella prima classe. Non verrà quindi più proposta, al contrario di ciò che è sempre stato fatto, negli anni successivi. I genitori dei ragazzi che dovessero cambiare idea nel corso degli studi dovranno presentare esplicita richiesta in segreteria, ma la variazione avrà effetto solo dall’anno scolastico seguente.

«Chiedere ogni anno ai ragazzi se desiderano seguire religione, come succede in molte scuole, rischia di essere un invito a non farlo. Sarebbe come domandare loro se vogliono essere in classe per il corso di matematica: la tentazione di disertare è forte», commenta Marco Moschetti, insegnante di religione e membro del direttivo dell’ Associazione nazionale insegnanti di religione. Ecco qui spiegata la direttiva lombarda. Per evitare che i ragazzi disertino l’ora di religione, è meglio non ricordare loro che hanno la possibilità di non frequentarla.

Questo metodo, che sottende una certa tendenza coercitiva, non fa altro che perseguire la linea governativa in sostegno della Cei, la quale trae dall’ora di religione nelle scuole degli enormi ritorni in termini evangelici ed economici. I ministri dell’Istruzione dei governi Berlusconi, Letizia Moratti e Mariastella Gemini, hanno sempre più consolidato l’ora religione a scapito delle altre discipline (alle quali si continuano a tagliare ore di didattica) e del diritto degli studenti non cattolici. L’una e l’altra hanno fatto l’impossibile per stracciare quella pallida idea di equità che anche una disciplina facoltativa – e anticostituzionale – come la religione cattolica potrebbe comprendere.

Il vero colpo di mano è stato portato a segno da Letizia Moratti nel 2004 quando, con un concorso ad hoc (leggasi sanatoria), la maggioranza di loro – circa il 70% – è entrata a pieno titolo in ruolo nello Stato, sebbene la Curia di competenza mantenga il diritto di revoca dell’incarico in ogni momento. Il che significa, se ciò si verificasse, che i docenti di religione andrebbero a coprire altro ruolo nella scuola pubblica. Basta solo che possiedano idoneo titolo di studio, il concorso è condonato.

Ci si aspetterebbe, come minimo, che anche l’ora di didattica alternativa a quella di religione cattolica, prevista dall’ ultimo riferimento normativo in materia, fosse economicamente a carico dello Stato. E invece no. Sono i singoli istituti, sempre più strozzati dai ripetuti tagli che si abbattono sulla scuola pubblica come una mannaia, a dover far fronte alle eventuali spese con i propri fondi. Il risultato lo potrebbe immaginare anche un bambino: la maggioranza degli istituti italiani, di ogni ordine e grado, non prevede attività didattiche alternative.

Diretta conseguenza di ciò è che molte famiglie di non o diversamente credenti, per evitare che i propri figli siano esiliati in altre classi durante l’ora di religione come sovente succede nelle scuole materne ed elementari, rinunciano al diritto di non avvalersene.

Per i più grandi, invece, si profila come alternativa il corridoio o l’uscita anticipata. Ma ecco intervenire un altro piccolo ricatto: a partire dal terzo anno di superiori, l’ora di religione concorre a maturare credito scolastico in vista dell’esame di Stato. E chi non la frequenta si trova, dunque, nell’impossibilità di maturare analogo vantaggio. Il meccanismo attira i ragazzi, a prescindere da cosa - e se – credano. Se la religione cattolica dà credito supplementare, perché non frequentarla?

Ecco quindi spiegate le cifre della Cei sulla frequenza all’ora di religione, che complessivamente vanta, nell’anno scolastico 2008-2009, l’adesione del 91% degli studenti delle scuole pubbliche.

Ciliegina sulla ricca torta ecclesiale, i moduli diramati dal ministero Gelmini per l’iscrizione al prossimo anno scolastico non prevedono la scelta di attività didattiche e formative per chi non si avvale della religione cattolica. Le possibilità, infatti, sono solo due: attività individuali o di gruppo con assistenza di personale docente e uscita dalla scuola. E’ prevista, ha precisato la ministra Gelmini tra i denti, l’eventualità che la scuola li personalizzi aggiungendo attività formative, ma alla fine questa ‘dimenticanza’ fa solo tirare un sospiro di sollievo agli istituti, che possono evitare di porsi il problema di fornire un’alternativa didattica. Non è contemplata neanche nei moduli ministeriali!

In questo clima, l’iniziativa della Regione Lombardia è ancora più chiara. Mira a scoraggiare ulteriormente eventuali rinunce in corso d’opera soprattutto alle superiori. Già nella sola Milano, il 30% degli iscritti al primo anno sceglie di non avvalersi della religione cattolica, e la percentuale sfiora il 50% nelle ultime classi.

Ricapitolando, non si forniscono alternative didattiche, si danno crediti scolastici (solo) ai ragazzi cattolici e ora non si informano neanche più studenti e genitori dei loro diritti. Fare una scelta diversa da quella caldeggiata dalla Cei e supinamente recepita dai ministri della nostra Repubblica diventa sempre più complicato e, soprattutto, meno conveniente per tutti. Passo dopo passo, si sta spianando il terreno per trasformare l’ora di religione in materia curriculare, come la Gelmini ha auspicato in più occasioni. E quando succederà, probabilmente gli italiani neanche se ne accorgeranno.
di Cecilia M. Calamani [17 mar 2010]
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mercoledì 24 marzo 2010

Francia: scioperi dopo sconfitta governo


IUniScuoLa Italia: lo sciopero silenzioso in aumento in Italia
Molte scuole sono rimaste chiuse in Francia
Contro la riforma delle pensioni e il taglio di posti di lavoro

PARIGI, 23 MAR - Scioperi in tutto il settore pubblico sono in atto oggi in Francia, dove i trasporti sono a singhiozzo e molte scuole sono rimaste chiuse. Il tutto a 48 ore dalla pesante sconfitta del governo di centrodestra alle elezioni regionali.
I sindacati hanno dichiarato una giornata di sciopero, nel settore pubblico e privato, per protestare contro il progetto di riforma delle pensioni che il governo vuole portare avanti e contro il taglio di posti di lavoro nella funzione pubblica.( ANSA)

sabato 20 marzo 2010

Scuola.Trasferimenti nel caos, le domande si fanno col passaparola

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MANCANO DATI UFFICIALI I DOCENTI SI ARRANGIANO CON IL WEB E CON LE TELEFONATE AI COLLEGHI, A BREVE LA SCADENZA
Trasferimenti nel caos, le domande si fanno col passaparola
da IL GIORNO MILANO ATTUALITA'sabato 20 MARZO 2010

– MILANO – Se per quanto riguarda i presidi, a mancare sono le graduatorie e l’indizione di nuovi concorsi, su un’altra questione la lacuna è piuttosto di tipo informativo. Da un mese circa si è aperto per docenti e personale Ata (personale amministrativo tecnico e ausiliario) il periodo per fare richiesta di trasferimento in un’altra scuola. Tanti i moptivi possibili: logistici (scuola più vicina a casa), prestigio di un certo istituto o la perdita del posto attualmente occupato. La scadenza delle richieste è fissata per lunedì 22 marzo. Ma fino a oggi, però, nessuna lista di posti disponibili è ancora apparsa, on line o negli uffici scolastici. Per maestri di elementari e docenti di medie la richiesta deve essere effettuata proprio sul web, per i professori delle superiori si ricorre ancora al cartaceo. Gli interessati devono ancora barcamenarsi tra conoscenze, passaparola o indicazioni di preferenze dettate dal caso. «Tutti gli anni la stessa storia – racconta spazientita Pia Cardamone, professoressa di disegno tecnico al Gadda di Paderno Dugnano – e devo basarmi sul sentito dire. Di telefonare non se ne parla. Mi sono recata all’ufficio scolastico e ho indicato come preferenze Lissone, dove potrebbero liberarsi due posti, poi la mia scuola e quindi due licei artistici di Milano». Anche due scuole milanesi perché Pia Cardamone, 52 anni, vive in zona Lorenteggio e vorrebbe una scuola più a portata di mano. Ma che in quelle due scuole milanesi cerchino professori di disegno per il 2010-2011, lei non può saperlo.

In realtà alcuni posti disponibili sono noti, come fa sapere il provveditore agli studi della provincia, Giuliana Pupazzoni. «Sul sito si possono trovare quelli residui dell’anno scorso – afferma – e comunque si possono esprimere parecchie preferenze». I posti indicati sono quelli che nel 2009-2010 sono stati ricoperti da supplenti e che tornerebbero disponibili per l’anno venturo. Del resto, alle superiori, il periodo per le richieste di mobilità scade il 22. Il 26 marzo termineranno le iscrizioni ai nuovi licei, istituti tecnici e professionali. A fine mese si avrà il quadro completo dei nuovi alunni e quindi cominceranno le formazioni delle nuove classi. E dei nuovi organici di docenti e personale Ata. Ma per le richieste di trasferimento sarà troppo tardi.

Tuttavia anche in questo caso, secondo dati forniti da Iuniscuola, sembra che a giugno a Milano e Monza si avranno almeno 1181 pensionamenti di professori e di personale amministrativo. Quindi una lista di scuole indicativamente bisognose si sarebbe potuta avere. E almeno sul sito http://iuniscuolainforma.blogspot.com/ è apparsa qualche giorno fa.

Da ultimo, le voci di un eventuale nuovo provveditorato per Monza-Brianza hanno messo in allarme i professori milanesi che operano nella provincia nata nel 2004 e vorrebbero avere le idee più chiare su quale scuola prediligere per l’anno prossimo.
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*Responsabile Giuliana Pupazzoni, provveditore agli studi della provincia

venerdì 19 marzo 2010

Ambiente e sostenibilità, partecipa al sondaggio


BUONA Partecipazione!!!
E’ on line il sondaggio per la selezione di un tema specifico, collegato alla più ampia questione della sostenibilità ambientale. A partire da aprile, il tema più popolare sarà oggetto di un percorso di confronto e discussione rivolto a cittadini, esperti, professionisti, associazioni e rappresentanti della società civile.

Il sondaggio resterà aperto da lunedì 15 a mercoledì 31 marzo. Possono prendervi parte tutti gli iscritti al portale regionale Io Partecipo, esprimendo un solo voto.

Nel sondaggio sono elencati alcuni aspetti specifici legati alla più ampia tematica della sostenibilità, quali l’uso e consumo delle fonti energetiche, la mobilità e la gestione dei rifiuti. Ai partecipanti si chiede di formulare un giudizio sul loro grado di importanza, in un’ottica di impatto sul proprio vissuto quotidiano e salvaguardia e tutela dell’ambiente.

Il tema più popolare sarà successivamente oggetto di un forum on line, allargato anche ad esperti della Regione. Il forum partirà in aprile e sarà attivato per recepire osservazioni, idee e proposte, e evidenziare quanto finora è stato realizzato in Emilia-Romagna, con particolare attenzione alla definizione di indicatori e criteri di valutazione degli interventi già promossi e dei loro risultati.

In questo processo la Regione coerentemente con le disposizioni della recente Legge regionale sulla partecipazione (LR 3/2010 http://bit.ly/bxTx0T) riutilizza gli strumenti di e-democracy sviluppati in questi anni in collaborazione con gli enti locali applicandoli alle politiche di sostenibilità.

In parallelo verranno anche proposte agli iscritti, e con loro discusse, le regole di partecipazione ai forum, affinché il principio della condivisione si applichi anche alle modalità di svolgimento del processo stesso.

Se non l’hai ancora fatto iscriviti al portale ed esprimi la tua preferenza!

Cosa puoi fare su questo argomento

lunedì 15 marzo 2010

FRANCIA: VERSO RICONFERMA DI SEGOLENE ROYAL IN POITOU-CHARENTES


Menton, Monday, March 15, 2010
Segolene Royal
,ex candidata socialista del 2007 alle presidenziali , sara ' riconfermata alla guida della regione del Poitou-Charentes dove i socialisti hanno raccolto il 39% contro il 30% dell ' UMP.
Il Ps e' dato in testa anche Languedoc-Rousillon e Rhone-Alpes.
Alle precedenti regionali il Ps controllava 24 delle 26 regioni francesi: tutte tranne l'Alsazia e la Corsica. (AGI).

Il discorso di Martine Aubry
«I francesi hanno con il loro voto ha inviato un messaggio chiaro e forte.»
«Hanno espresso il loro rifiuto di una divisa, angoissée e indebolito la Francia»
«Hanno espresso il loro desiderio per un più giusto e più forte di Francia»
«I francesi hanno votato in gran parte per la sinistra, e hanno immesso il partito socialista molto nella parte superiore di esso.»
«Esso così raggiunto uno dei suoi massimi livelli storici»
«Accolgo anche i buoni risultati dei nostri partner a sinistra»


Francia: No alla precarietà!
marzo 2006











«MoGIV(Movimento Giovani InoccupatiVisibili):
Marzo 2006 Strasburgo
Manifestazione contro Contrat première embauche»
Lo IUniScuola con il MoGIV)al corteo di Strasburgo
per protestare contro la legge sul primo impiego
e la precarietà (CPE )

domenica 14 marzo 2010

Riuscito lo sciopero generale del 12 marzo 2010

Riuscito lo sciopero generale indetto da Cgil.
Agnoletto: una vigliaccata l'attacco all'art. 18.
«L’arbitrato è una grandissima vigliaccata, una pugnalata alle spalle dei lavoratori, già alle prese con la crisi più grave degli ultimi decenni. Quest’attacco all’art.18 è un incentivo al licenziamento di massa». Così Vittorio Agnoletto, candidato presidente della Regione Lombardia per la Federazione della Sinistra, interviene sui temi al centro dello sciopero della Cgil, al quale ha aderito partecipando stamattina alla manifestazione della Camera del Lavoro a Milano.
«Inoltre per tutti i lavoratori precari, che perdono il lavoro e non hanno nemmeno accesso alla cassa integrazione, noi chiediamo un salario sociale, subito: non è possibile che le fasce meno garantite, come i precari, i lavoratori a tempo determinato, le partite Iva e i collaboratori, non abbiano accesso agli ammortizzatori sociali (cassa integrazione, malattia, pensione). Inoltre, occorre investire subito nella formazione e stanziare fondi per avviare corsi di riqualificazione per i lavoratori usciti dal mondo del lavoro o licenziati dalle aziende in crisi. Come Federazione della Sinistra saremo a fianco della Cgil in qualsiasi altra iniziativa di protesta contro l’arbitrato, a difesa dello Statuto dei lavoratori».
«Ripreso dal sito web di Rifondazione Comunista Lombardia»
«Milano, 12 marzo 2010-Dichiarazione di Vittorio Agnoletto, candidato presidente della Regione Lombardia per la Federazione della Sinistra».

mercoledì 10 marzo 2010

Uno scaccia malocchio per non perdere la libertà

«in ogni caso è meglio evitare i "jettatori"»

IL FERRO DI CAVALLO
Il ferro è un materiale al quale sono associate buone proprietà contro i malanni e il malocchio.
Già gli antichi Romani inchiodavano alle pareti di casa ferri di cavallo come difesa dalla peste.
Persino i Cristiani credevano in questo amuleto in quanto la sua forma ricordava la lettera "C" di Cristo.
In tutto il mondo il ferro di cavallo viene utilizzato come scaccia malocchio, stando sempre ben attenti ad appenderlo con le punte rivolte verso l'alto. La spiegazione di questo sta nel fatto che se venisse appeso con le punte verso il basso la fortuna potrebbe scappare fuori
IL CORNETTO
Il corno portafortuna è, senza dubbio, il più diffuso amuleto italiano. Le sue origini sono antichissime e risalgono addirittura ai tempi del Neolitico (3500 A.C.), quando gli abitanti delle capanne usavano apporre fuori dall' uscio un corno come auspicio di fertilità.
Specialmente in quei tempi la fertilità veniva associata alla fortuna in quanto, più un popolo era fertile, più era potente e quindi fortunato.
IL QUADRIFOGLIO
E' considerato un portafortuna non solo per la sua rarità, ma anche per la sua forma che ricorda una croce.
Porta fortuna a chi lo trova e a chi lo riceve in dono.
Secondo la tradizione ogni foglia rappresenta una qualità:
la prima la reputazione, la seconda la ricchezza, la terza la salute e la quarta l'amore sincero.
LA COCCINELLA
La coccinella è legata nell' antichità ad una dea della bellezza e dell' amore.
Le sue elitre rosse (colore che già di per se porta fortuna) sono segnate da diversi puntini.
Se una coccinella si posa su una mano assicura fortuna per un numero di mesi pari al numero dei puntini e predice che a breve incasseremo dei soldi.
La fortuna è maggiore se l' insetto si posa il tempo necessario per contare fino a 22. Tutto questo, chiaramente, a patto che non gli si faccia del male.

sabato 6 marzo 2010

La scuola va a rotoli.

IUniScuola, ecco il comunicato del Comitato Genitori:
«I continui tagli ai fondi delle scuole, cui assistiamo impotenti da anni e anni, costringono i genitori a sostenere sempre maggiori costi in cambio di una scuola sempre meno efficiente.
Ai nostri figli viene progressivamente sottratto il diritto ad una scuola non solo di qualità, ma persino che garantisca la sicurezza.

Gli ultimi tagli hanno provocato:
- giornate di lezione perse per mancanza di personale interno a disposizione e per mancanza di fondi per nominare supplenti
- classi troppo numerose a dispetto della qualità della didattica e in violazione delle norme sulla sicurezza
- scomparsa delle compresenze con conseguente impossibilità di gestire recuperi e approfondimenti
- insegnanti di sostegno negati
- difficoltà a gestire tempo mensa e gite scolastiche
- progetti cancellati
- gessi, libri, carta, detersivi e carta igienica centellinati o mancanti
- ore di pulizia tagliate
Come sarà la scuola di domani? Sporca, spoglia, sovraffollata e ignorante!
Eppure le nostre scuole dell’infanzia e primarie erano tra le migliori al mondo.»

Per saperne di più, clicca QUI e QUi
ripreso dal sito web http://www.comitatigenitori.it/

giovedì 4 marzo 2010

Regionali Lombardia:«notificato ai delegati della Lista Bonino Pannella il ricorso al TAR»

Regionali Lombardia, Radicali: notificato il ricorso di Formigoni al TAR. Data procura agli avvocati.( BLOG Lorenzo Lipparini)

E' stato notificato poco fa ai delegati della Lista Bonino Pannella il ricorso al TAR presentato nell'interesse della Lista 'Per la Lombardia' di Roberto Formigoni contro il provvedimento di esclusione dell'Ufficio Centrale Regionale.

Lorenzo Lipparini e Angela Roveda, delegati presentatori della Lista Bonino Pannella in Lombardia, hanno conferito mandato agli Avvocati Simona Viola e Mario Bucello per resistere nel giudizio promosso dalla Lista 'Per la Lombardia'.

Il termine per la discussione del ricorso in Camera di Consiglio è stato ridotto a un giorno.

mercoledì 3 marzo 2010

Lombardia: il finanziamento pubblico alla scuola privata

I NUMERI, I TRUCCHI E I PRIVILEGI, PUBBLICATO IL RAPPORTO 2009
Il finanziamento pubblico alla scuola privata in Lombardia. A guardare i numeri, infatti, al governo regionale non sembra importare molto dei destini della scuola pubblica, visto che nell’anno scolastico 2008/2009 ben l’80% dei fondi regionali per il diritto allo studio è stato destinato in via esclusiva agli studenti delle scuole private, frequentate però soltanto il 9% degli studenti.
E lo strumento principale di finanziamento della scuola privata è stato anche quest’anno, come nei sette precedenti, il buono scuola, nel frattempo ri-denominato “dote per la libertà di scelta”. Con questo buono sono stati girati alle scuole private ben 45 milioni nell’anno scolastico 2008/2009 e ne verranno girati oltre 50 milioni in quello 2009/2010. Complessivamente, dal 2001 ad oggi, sono stati così drenati quasi 400 milioni di euro dalle tasche dei contribuenti a quelle della lobby della scuola privata.E pur di poter garantire questo finanziamento privilegiato alla scuola privata, gli uomini di Clnon si vergognano neanche di erogare, in piena crisi economica, un sussidio pubblico a persone che, bontà loro, non ne avrebbero nemmeno bisogno.
Infatti, per riuscire nel miracolo poco cristiano di elargire ai due terzi dei 98mila studenti delle private lombarde un sussidio regionale, il governo Formigoni-Lega ha truccato le regole del gioco.
Cioè, mentre i genitori degli studenti della scuola pubblica devono esibire il certificato Isee –il riccometro- per poter accedere a un piccolo contributo, i richiedenti il buono scuola godono di un meccanismo inventato ad hoc per loro, denominato “indicatore reddituale”, dove i limiti di reddito sono molto più tolleranti e, soprattutto, dove non si deve dichiarare la propria situazione patrimoniale, sia mobiliare, che immobiliare.E il risultato di questo trucco è tanto stupefacente, quanto indecente, considerato che oltre 4mila beneficiari del buono scuola dichiarano al fisco addirittura un reddito tra 100mila e 200mila euro annui oppure che altri risultano residenti nella zone più prestigiose e costose delle nostre città, come per esempio Galleria Vittorio Emanuele o via Manzoni a Milano.Insomma, lo scandalo che da anni denunciamo, cioè gli sfacciati privilegi della lobby della scuola privata, non solo si rinnova, ma si aggrava, perché il flusso di denaro pubblico alla scuola privata si intensifica proprio nel momento in cui il Governo sta portando l’attacco più pesante alla scuola pubblica, sostenendo che non ci sarebbero più soldi per nessuno.Il nostro dossier rappresenta l’unico rapporto di minoranza sull’argomento esistente in Lombardia e mostra quello che il Pirellone vuole invece nascondere. E faremo di tutto per diffonderlo, perché i cittadini lombardi, anzitutto quelli che non la pensano come noi, possano sapere.
Poi, ognuno tragga le sue conclusioni.
Da parte nostra, annunciamo sin d’ora che in occasione della discussione del bilancio regionale, il 15 e 16 dicembre prossimi, riproporremo il problema dell’abolizione dei privilegi della scuola
E auspichiamo di non essere gli unici.

martedì 2 marzo 2010

Risultati scrutini I quadrimestre: pioggia di 5 in condotta (63.525). Leonardo Donofrio dello IUniScuola, «C'è poco da ridere!»


Ecco il Comunicato dell'Ufficio Stampa del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
«Aumentano le insufficienze nelle materie».


Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca rende noti i risultati degli scrutini del I quadrimestre delle scuole di I e II grado.
I dati (che riguardano l’80% delle scuole) confermano la linea più severa e rigorosa attuata già dall’anno scolastico precedente in sede scrutinante, soprattutto nelle superiori.
In totale, 63.525 studenti delle scuole secondarie di I e II grado hanno riportato un voto insufficiente nel comportamento; l’anno scorso invece erano stati 52.344.
“Non fa mai piacere – ha dichiarato il ministro Gelmini - quando ad un ragazzo viene assegnata un'insufficienza.
Spero che possa essere recuperata nel II quadrimestre.
Ma una scuola che promuove tutti non è una scuola che fa l'interesse dei ragazzi.
La nostra scuola è lontana da quella del 6 politico.
Anche il comportamento è importante nella valutazione complessivo dei ragazzi,perchè gli studenti sono titolari di diritti ma anche di doveri come il rispetto delle istituzioni scolastiche e dei compagni”
Voto in condotta nella scuola media.
17.035 studenti hanno riportato l’insufficienza in condotta: 5.014 nel primo anno, 5.834 nel secondo, 6.187 nel terzo.
Per 1.498 studenti, quella in condotta è stata l’unica insufficienza.
Il picco delle insufficienze in condotta si registra nel Sud (8.770, per 960 quella in condotta è stata l’unica insufficienza) e nelle Isole (3.071, per 191 studenti è stata l’unica insufficienza).
Seguono il Nord-Ovest (2.153, per 140 unica insufficienza) e il Centro (1.748, per 119 unica insufficienza). L’area con il minor numero di insufficienze in condotta nella scuola media è il Nord-Est (1.293, per88 studenti è stata l’unica insufficienza).
Sono state attribuite insufficienze in condotta in 712 scuole medie del Sud, in 474 del Nord-Ovest, in 347 del Centro, in 327 delle Isole ed in 294 del Nord-Est.Voto in condotta nella scuola superiore.
46.490 studenti hanno riportato l’insufficienza in condotta: 16.347 nel primo anno, 10.223 nel secondo, 8.950 nel terzo, 7.126 nel quarto, 3.844 nel quinto.
Per 3.574 studenti, quella in condotta è stata l’unica insufficienza.
Il maggior numero di insufficienze in condotta si registra negli istituti professionali (22.052, per 1.567 quella in condotta è stata l’unica insufficienza) e tecnici (18.822, per 1.455 è stata l’unica insufficienza). Seguono il liceo scientifico (2.262, unica insufficienza per 207), l’istruzione artistica (1.547, unica insufficienza per 236), l’ex-istituto magistrale (1.289, unica insufficienza per 70),il liceo classico (471, unica insufficienza per 33) e il liceo linguistico (47, unica insufficienza per 6).
Sono state attribuite insufficienze in condotta in 968 istituti tecnici, in 837 istituti professionali, in 223 licei scientifici, in 116 istituti d’istruzione artistica, in 112 ex-istituti magistrali, in 94 licei classici, in 14 licei linguistici.
Anche nelle superiori, le aree geografiche con il maggior numero di insufficienze in condotta sono il Sud (27.313, per 2.135 studenti meridionali, quella incomportamento è stata l’unica insufficienza) e le Isole (6.429, per 360 unica insufficienza). Al terzo posto c’è il Centro (5.230, per 346 unica insufficienza), seguito dal Nord-Ovest (4.962, per 485 unica insufficienza) e dal Nord-Est (2.556, per 248 unica insufficienza).Sono state attribuite insufficienze in condotta in 809 scuole superiori del Sud, in 512 del Nord-Ovest, in 427 del Centro, in 309 del Nord-Est, in 307 delle Isole.Da quest’anno, sulla valutazione della condotta è stato compiuto un giro di viteche ha introdotto criteri ancor più rigorosi rispetto all’anno passato.
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giovedì 25 febbraio 2010

Fondazione Giovanni Agnelli: IUniScuola, RAPPORTO SULLA SCUOLA IN ITALIA 2010

Presentazione nazionale
«Per ridurre i profondi divari territoriali della scuola italiana è necessario perseguire in primoluogo due obiettivi: (i) migliorare i livelli di apprendimento degli studenti in tutto il Paese, in particolare, di coloro che oggi si situano sotto la soglia minima delle competenze definita a livello internazionale (in alcune regioni del Sud superano il 30%), (ii) contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico (il 20% non raggiunge un diploma di secondaria superiore), che pone l’Italia fuori dalla norma europea. Con la consapevolezza, fondata su risultati di ricerca, che questi obiettivi non contrastano con la ricerca dell’eccellenza. Al contrario, qualità ed equità della scuola oggi possono e devono procedere insieme.
Si tratta di una priorità nazionale, a cui il futuro federalismo scolastico - previsto dalla riforma del Titolo V della Costituzione e di prossima attuazione – è in grado di dare risposte positive. Acondizione di essere un processo ben governato e in grado di responsabilizzare tutte le regioni:un federalismo “per abbandono” potrebbe, invece, aggravare i divari della scuola.
Sono le principali raccomandazioni di politica scolastica che discendono dalle ricerche contenute nel Rapporto sulla scuola in Italia 2010 della Fondazione Giovanni Agnelli.
Il nuovo Rapporto sarà presentato in anteprima nazionale domani a Roma dal direttore dell’istituto di ricerca torinese, Andrea Gavosto, presso la sede degli Editori Laterza, per i cuitipi sarà in libreria ai primi di marzo. Alla presentazione parteciperanno il ministro Mariastella Gelmini, Maria Sole Agnelli e John Elkann (presidente e vicepresidente della Fondazione Agnelli).
Il Rapporto mette al centro i numerosi divari che caratterizzano la scuola italiana e la penalizzano nei confronti internazionali. Fra questi, i divari socioculturali: troppo spesso in Italia l’estrazione sociale dello studente conta ancora di più delle sue capacità e ne determina le scelte formative e il successo scolastico: le famiglie più abbienti e colte mandano i figli al liceo, mentre gli studenti con un retroterra meno favorevole – inclusi quelli di origine straniera - sono più soggetti alla dispersione e tendono a concentrarsi in alcuni indirizzi scolastici, come i professionali.
Ancora più evidenti sono in Italia i divari territoriali: essere uno studente del Sud significa partire con uno svantaggio di 68 punti nelle competenze misurate da OCSE-PISA– l’equivalentedi circa un anno e mezzo di ritardo scolastico - rispetto a uno studente del Nord, indipendentemente dalla caratteristiche individuali e della scuola che si frequenta: un dislivelloenorme e inaccettabile in un paese avanzato.
Per approfondire questi temi, il Rapporto della Fondazione Agnelli propone un’inedita ricostruzione della spesa per la scuola italiana così come oggi si articola a livello regionale, facendola seguire da una simulazione delle conseguenze del passaggio al federalismo scolastico, cioè a una spesa basata sulla nozione di costo standard insita nella legge sul federalismo fiscale (legge Calderoli).
Nel 2007 la spesa pubblica per l’istruzione scolastica è stata poco meno di 60 miliardi di euro,di cui 43 a carico dello Stato (in massima parte per le retribuzioni del personale), 10 degli enti territoriali (di cui 6 dai Comuni) e 5,5 per affitti figurativi del patrimonio edilizio.L’Italia spende in media 6.600 euro all’anno per studente: si va dai 9.900 euro del Trentino Alto Adige ai 5.800 della Puglia. Le differenze delle spese regionali sono imputabili essenzialmente a tre fattori: le dimensioni dei plessi e delle classi, che rispecchiano morfologia e demografia del territorio; la diffusione del tempo pieno e del tempo prolungato; la presenza di allievi disabili e di insegnanti di sostegno.
Questo è un risultato importante, perché mostra come i divari regionali di spesa non dipendano in modo significativo da sprechi e inefficienze, bensì da scelte che il Paese ha fatto in materia di politiche scolastiche: scelte che sembrano ben fondate, se a tutti coloro che vivono nel nostro paese si vuole garantire un’istruzione adeguata – perché raggiungibile senza grandi disagi, perché compatibile con l’organizzazione della vita familiare e il lavoro delle donne, perché attenta alle esigenze dei ragazzi più deboli.
Dal Rapporto emerge un’evidenza in parte inattesa: il processo di razionalizzazione della spesa,previsto dal piano programmatico del ministro Gelmini, in particolare attraverso una riduzionedegli organici (che nel Sud sarà più accentuata per via della forte contrazione della popolazionestudentesca), sta già avvicinando la spesa storica per la scuola alla nozione di costo standard propria del federalismo fiscale.
Nella simulazione dello scenario del federalismo scolastico irisparmi di spesa per personale sarebbero di 3,2 miliardi di euro all’anno, soltanto 600 milioniin più rispetto al piano del ministro Gelmini.
Ciò suggerisce che assegnare al federalismo scolastico (come spesso avviene nel dibattitopolitico) soltanto obiettivi di risparmio e razionalizzazione della spesa non sarebbe molto utile,perché una buona parte di tali obiettivi si stanno raggiungendo in assenza e prima di esso.
Il federalismo scolastico può essere, al contrario, uno strumento di grande utilità, se porterà Stato e Regioni a definire patti che abbiano al centro chiari obiettivi di risultato in termini di qualità dell’istruzione: colmare i divari territoriali e assicurare a tutti, in tutte le regioni, ciò che finora la scuola italiana fino a oggi non ha saputo dare, cioè, livelli di apprendimento adeguati emaggiore equità delle opportunità di accesso e di successo formativo. Il primo diritto di ogni alunno, indipendentemente dalla sua estrazione sociale e il suo luogo di residenza, è infatti quello di raggiungere un livello di competenze che gli consenta di partecipare in modo attivoalla vita economica e civile dell’Italia nel XXI secolo.
Nella logica del federalismo fiscale per l’istruzione tali obiettivi andranno adeguatamente e integralmente finanziati dallo Stato, con il ricorso all’intervento perequativo.
Dovrà essere lo Stato a sorvegliare – attraverso il sistema di valutazione nazionale - gli effettivi risultati delle Regioni e nel caso sanzionare quelle che non li raggiungono.
Alle Regioni toccherà, invece, la scelta delle strategie più opportune a conseguirli.
Secondo la Fondazione Agnelli, tale prospettiva sarà realisticamente perseguibile soltanto se i risparmi che si stanno ottenendo nell’opera di razionalizzazione della spesa scolastica saranno interamente reinvestiti nella scuola stessa e finalizzati alla realizzazione degli obiettivi fissati.»
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Roma, 23 febbraio 2010
Ufficio Stampa Fondazione Giovanni Agnelli

mercoledì 24 febbraio 2010

Regionali 2010: Definito l' ordine della lista del PDL



«Regionali, ufficializzati i nomi della lista del Pdl»
«Prima gli uscenti e poi i debuttanti»
Alessandro Colucci (foto) sarà il capolista del Pdl a Milano.

martedì 23 febbraio 2010

IUniScuola, gli enti che non hanno comunicato consulenze e incarichi esterni

IUniScuola, Urge l'anagrafe dei nominati, degli incarichi speciali e degli eletti nei C.I.
«Operazione Trasparenza: l'Ispettorato della Funzione pubblica invia la Guardia di Finanza presso gli enti che non hanno comunicato consulenze e incarichi esterni»

Sotto osservazione anche l' INDIRE (Istituto Nazionale di documentazione per l' innovazione e la ricerca educativa)

«IUniScuola, ecco la nota di Palazzo Vidoni»

Nell'ambito dell' "Operazione Trasparenza" si è conclusa l'indagine che da metà gennaio l'Ispettorato del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione ha condotto su un campione di circa un centinaio tra Enti pubblici nazionali ed Enti locali che, al 31 dicembre 2009, non avevano adempiuto alla comunicazione al Dipartimento Funzione pubblica dei dati relativi agli incarichi e consulenze attribuiti nel 2008. Sotto osservazione, anche alcune Università e il CONI, a cui è stata richiesta documentazione integrativa. L'indagine che si è svolta con rapidità fino ai primi del mese ha avuto termine con una relazione sulle irregolarità emerse, per una valutazione delle ipotesi di danno erariale, inviata a varie Procure regionali della Corte dei Conti. Avrà però un'ulteriore seguito per otto città (concentrate per lo più in Puglia e Campania) che non hanno dichiarato l'entità delle spese sostenute e che saranno pertanto sottoposte a ispezione dalla Guardia di Finanza, in virtù del rapporto di collaborazione rafforzato tra il Comando Generale e l'Ispettorato con il recente decreto legislativo n. 150 del 27 ottobre 2009 ("Riforma Brunetta della Pubblica Amministrazione").

Già in queste ore, il Ministro Renato Brunetta ha altresì impartito direttive per una verifica di quali Direzioni Generali dello Stato siano inadempienti agli obblighi di pubblicazione sui rispettivi siti Internet dei curricula vitae dei dirigenti, soprattutto di più alto livello, e degli emolumenti da loro percepiti. Contestualmente, in osservanza di un'ulteriore disposizione contenuta nel decreto, sarà gradualmente monitorato anche l'obbligo di esposizione di cartellini identificativi o di targhe da apporre presso la postazione di lavoro per i dipendenti che svolgono attività a contatto con il pubblico.

L'Ispettorato per la Funzione pubblica, creato nel contesto di una legge-quadro sul pubblico impiego agli inizi degli anni ‘80 in realtà non è mai stato utilizzato dai Governi precedenti per le sue potenzialità. Di recente, però, si è imposto all'attenzione per i risultati ottenuti, a seguito di accertamenti con la Guardia di Finanza, nello smascherare i dipendenti con doppio-lavoro non autorizzato e spesso in ‘nero'. Nella relazione inviata nell'autunno scorso dal Ministro Brunetta al Parlamento si evidenziava come già nel 2008 fosse stata scoperta un'alta percentuale di ulteriore attività effettuata dai dipendenti pubblici in violazione di legge (74,5%), che ha determinato sanzioni per circa 24 milioni di euro da corrispondere all'Agenzia delle Entrate da parte dei soggetti che irregolarmente hanno conferito gli incarichi. Si tratta di un importo di ben 10 volte superiore rispetto a quello verbalizzato l'anno precedente.

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sabato 20 febbraio 2010

SOS SCUOLA PUBBLICA IN LOMBARDIA

La scuola pubblica è in difficoltà: i decreti Tremonti-Gelmini hanno imposto tagli di docenti (5900) e personale ausiliario (1835), nonostante un aumento degli alunni per l'anno scolastico 09/10 di 11568 unità.

Gli istituti scolastici, creditori dello stato di migliaia di euro, hanno bilanci che mettono a repentaglio non solo la prosecuzione di progetti, ma perfino la nomina dei supplenti, il normale funzionamento delle segreterie e l'acquisto del materiale corrente.
Nei 15 anni di governo Formigoni-Lega Nord, la Lombardia ha anticipato l'opera di distruzione della scuola pubblica messa in atto dalle controriforme Moratti e Gelmini, sperimentando una vera e propria via lombarda alla privatizzazione della scuola pubblica. Come?

* L'80% dei fondi del diritto allo studio (45 milioni di euro) distribuiti agli alunni delle scuole private che costituiscono solo il 9% della popolazione scolastica.
* Ingenti fondi per l'edilizia scolastica privata.
* Per la concessione del buono scuola, utilizo di una modalità di valutazione della situazione economica che non tiene conto del patrimonio immobiliare e che permette di ottenere i contributi anche con un reddito dichiarato di 200 mila euro.


In questo modo Formigoni ha aggirato non solo l'art. 33 della Costituizione per cui "Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione senza oneri per lo stato", ma anche tutti quegli articoli che affidano alla scuola il compito di rimuovere le disuguaglianze sociali (art.3) e di sostenere i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi(art.34).
Rifondazione Comunista ha smascherato con puntualità e coerenza questa politica di privatizzazione che dietro le formule"dote per la libera scelta",sussidiarietà" e "pluralismo", in realtà trasforma il sistema scolastico in un sistema di mercato misto/pubblico privato governato dal familiarismo e dalla riduzione del sapere a merce.
Ripreso dal volantino del Partito della Rifondazione Comunista Federazione della Sinistra -Milano

lunedì 15 febbraio 2010

Un Preside chiede aiuto alle famiglie «Un tentativo per salvare la Scuola Statale»






IUniScuola, ecco la lettera del Dirigente Scolastico dell' I.C Statale S. Ambrogio di Milano

Milano, 15/12/2009
Ai genitori degli alunni

OGGETTO: Richiesta di collaborazione

«Gentilismi,
nello spirito che ci ha sempre animato e nella condivisione che contraddistingue una comunità, abbiamo bisogno della collaborazione di tutti.

Chi desidera aderire a qualcuna di queste attività, *contrassegni
con (X) lo spazio riservato alla tabella sottostante e la riconsegni
firmata e compilata in ogni sua parte in Segreteria.

Le iniziative sottoindicate ci consentono di coprire alcuni aspetti
operativi e organizzativi, che in caso contrario aumenterebbero
i costi di gestione, permettendo di avere degli ambienti decorosi
sempre pronti ad accogliere tutti coloro che varcano le nostre porte,
sia grandi che piccini.

Grazie anticipatamente per la Vostra disponibilità, sarete poi contrattati».
Il Dirigente Scolastico Cataldo Domina
ALLEGATO
*Sono disponibile ad aiutare donando il mio tempo libero nelle seguenti opere:
-lavori di segreteria
-lavori di pulizia
-lavori di tinteggiatura/imbiancatura
-piccole opere edili/murature
-lavori impianti elettrici
-lavori impianti idraulici
-lavori di trasporto
-lavori piccoli facchinaggi e spostamento mobili
-lavori amministrativi
-organizzare/condurre feste e/o iniziative ludiche
-pronto intervento


Per saperne di più, clicca QUI e QUi

domenica 7 febbraio 2010

Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia : IUniScuola, ««nasce l' anagrafe degli studenti lombardi»»






«L’anagrafe è finalizzata alla raccolta, analisi e gestione dei dati di tutti gli studenti e costituisce un punto di riferimento univoco per tutti i soggetti istituzionali territorialmente interessati e uno strumento gestionale per tutte le Istituzioni scolastiche e formative della Lombardia»
«Regione Lombardia e Ufficio Scolastico Regionale, con una circolare a firma congiunta, hanno emanato le istruzioni per le comunicazioni che le scuole sono tenute ad effettuare in occasione delle rilevazioni della popolazione scolastica regionale previste per l’anno 2009»
Ecco la comunicazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università edella Ricerca-Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia-Direzione Generale-Prot. MIURA00DRL0R.U.307 Milano,11 gennaio 2010, inviata:
-Ai Signori Dirigenti delle scuole statali di ogni ordine e grado della Lombardia
-Ai Signori Responabili delle scuole paritarie primarie e secondarie di I e II grado della Lombardia
LORO SEDI

Oggetto: Anagrafe regionale degli studenti

In attuazione di quanto stabilito dalla Legge Regionale 19/2007 - “Norme sul sistemaeducativo di Istruzione e Formazione della Regione Lombardia” art.. 14, comma 6 - coerentementecon il Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 76 "Definizione delle norme generali sul diritto-dovereall'istruzione e alla formazione”, a norma dell'articolo 2, comma 1, lettera c), della legge 28 marzo2003, n. 53 - la Regione Lombardia, in stretta collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, sta realizzando l’Anagrafe degli studenti frequentanti le scuole primarie, gli istituti secondari di I e di IIgrado e i percorsi di formazione professionale della Lombardia.
Tale piattaforma è finalizzata alla raccolta, analisi e gestione dei dati di tutti gli studenti ecostituisce un punto di riferimento univoco per tutti i soggetti istituzionali territorialmente interessatie uno strumento gestionale per tutte le Istituzioni scolastiche e formative della Lombardia.
In quest’ottica di semplificazione, armonizzazione e unificazione delle procedure, pertanto, le iscrizioni al secondo ciclo per l’anno scolastico/formativo 2010/2011, sia per il sistema di Istruzioneche di Istruzione e Formazione Professionale, avverranno esclusivamente tramite il sistema informativo regionale.
Al fine di costituire l’anagrafe regionale si chiede di trasmettere copia del file inviato alMinistero dell’Istruzione, della Ricerca e dell’Università nell’ambito del Programma statisticonazionale (2008/2010), come dall’allegata nota MIUR prot. AOODGSPSI2009 n.2859, contenente i dati degli alunni iscritti, entro la data del 22/01/2010.
Nell’allegato A sono dettagliatamentedescritte le procedure da attivare per l’esportazione e l’invio dei dati richiesti.
I termini e le modalità per la gestione dei dati inviati – e, in seconda istanza, per le iscrizioni al II ciclo degli studenti frequentanti il terzo anno della scuola secondaria di I grado – verranno resi noti con successiva comunicazione.
Nella consapevolezza dell’impegno richiesto, si ringrazia per la collaborazione.
L’occasione è gradita per porgere distinti saluti.
Il Direttore GeneraleUfficio Scolastico Regionale f.toGiuseppe Colosio
Il Direttore Generale
Direzione Generale Istruzione Formazione Lavoro Regione Lombardia
f.to Roberto Albonetti
Per saperne di più clicca QUI, QUI, QUI, QUI, QUI e QUi

lunedì 1 febbraio 2010

Apprendistato in Lombardia: IUniScuola, definite le nuove linee d'indirizzo per il 2010/11.








Forum by e-mail dello IUniScuola sulle nuove linee di indirizzo «programmazione provinciale delle attività di formazione degli apprendisti assunti in Lombardia », per l'anno formativo 2010-2011.
TU COSA NE PENSI? Dillo allo IUniScuola:
info 02 39810868 - 346 6872531 oppure scrivere a iuniscuola.fr@alice.it /

La Regione in data 25 gennaio 2010 ha definito le nuove linee di indirizzo «programmazione provinciale delle attività di formazione degli apprendisti assunti in Lombardia », per l'anno formativo 2010-2011.
L'allegato B del decreto riportato qui di seguito ( Decreto 485 del 25 gennaio 2010) sostituisce integralmente l'allegato B del decreto 11666 del 9 novembre 2009.
Il piano di riparto (allegato A dello stesso) rimane invece invariato.


Per saperne di più per il Decreto 485 del 25 gennaio 2010 clicca QUI e per l'allegato B - Decreto 485 del 25 gennaio 2010 clicca QUi

venerdì 22 gennaio 2010

IUniScuola,Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 18 dicembre 2009, n. 206 - G.U. n. 15 del 20/01/2010

«(GU n. 15 del 20/01/2010)»
«Testo in vigore dal 04/02/2010»



ECCO IL Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri 18 dicembre 2009, n. 206
Determinazione delle fasce orarie di reperibilita' per i pubblici dipendenti in caso di assenza per malattia.

IL MINISTRO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L'INNOVAZIONE

Visto il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, recante: «Attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttivita' del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni»;
Visto l'articolo 69 del menzionato decreto, che ha introdotto l'articolo 55-septies (Controlli sulle assenze) nel decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;
Visto in particolare il comma 5 del predetto articolo 55-septies, il quale prevede che le fasce orarie di reperibilita' del lavoratore, entro le quali devono essere effettuate le visite mediche di controllo, sono stabilite con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione;
Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 giugno 2008, recante delega di funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di funzione pubblica al Ministro senza portafoglio On. Prof. Renato Brunetta;
Ritenuto necessario, nel determinare le fasce orarie di reperibilita' dei lavoratori, tener conto di situazioni particolari che rendono opportuno giustificare l'esclusione dalla reperibilita' stessa;
Acquisito il parere del Consiglio di Stato reso nell'Adunanza della Sezione consultiva per gli atti normativi del 26 novembre 2009, n. 7186/09 del 10 dicembre 2009;
Vista la comunicazione effettuata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi da parte del Dipartimento della funzione pubblica con nota del 14 dicembre 2009, prot. n. 53210, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della legge n. 400 del 1988;
Visto il parere espresso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi con nota del 18 dicembre 2009, prot. n. DAGL/2.32.4/22-2009;
A d o t t a
il seguente decreto:
Determinazione delle fasce orarie di reperibilita' per i pubblici
dipendenti in caso di assenza per malattia.
Art. 1 Fasce orarie di reperibilita'
1. In caso di assenza per malattia, le fasce di reperibilita' dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni sono fissate secondo i seguenti orari: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. L'obbligo di reperibilita' sussiste anche nei giorni non lavorativi e festivi.
Art. 2 Esclusioni dall'obbligo di reperibilita'
1. Sono esclusi dall'obbligo di rispettare le fasce di reperibilita' i dipendenti per i quali l'assenza e' etiologicamente riconducibile ad una delle seguenti circostanze:
a) patologie gravi che richiedono terapie salvavita;
b) infortuni sul lavoro;
c) malattie per le quali e' stata riconosciuta la causa di servizio;
d) stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidita' riconosciuta.
2. Sono altresi' esclusi i dipendenti nei confronti dei quali e' stata gia' effettuata la visita fiscale per il periodo di prognosi indicato nel certificato.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sara' inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Roma, 18 dicembre 2009
Il Ministro: Brunetta
Visto, il Guardasigilli: Alfano
Registrato alla Corte dei conti il 14 gennaio 2010
Ministeri istituzionali, registro n. 1, foglio n. 100

sabato 16 gennaio 2010

Scuola: aumenti di stipendio solo per i docenti di religione

««Arretrati dal decorrere dal 1 gennaio 2003»»

«MA CHE CONTRATTO è?»
Secondo Leonardo Donofrio -«ancora una volta»- i docenti e gli Ata precari hanno buone ragioni ad arrabbiarsi per l'esclusione dai benefici di aumento di stipendio in relazione all'anzianità di servizio.

IL Ministero dell’Economia e delle Finanze-
DIPARTIMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE GENERALE, DEL PERSONALE E DEI SERVIZI DIREZIONE CENTRALE DEI SISTEMI INFORMATIVI E DELL’INNOVAZIONE ha emanato l'informativa n° 166 del 28.12.09 sulla procedura da seguire per il calcolo degli aumenti biennali per gli insegnanti di religione.
IUniScuola:-Ecco l'informativa-
«Roma, 28 dicembre 2009 Messaggio 166/2009 Destinatari DTEF Tipo Informativa Area Stipendi Oggetto: Aumenti biennali docenti di Religione.
A seguito degli approfondimenti effettuati in merito all’oggetto, si comunica che questa Direzione ha programmato, sulla mensilità di maggio 2010, le necessarie implementazioni alle procedure SPTWEB per il calcolo degli aumenti biennali spettanti agli insegnanti di religione (cod. qual. KR05-KR07-KR08-KRR5-KRR7-KRR8) anche sulla voce IIS (codice assegno 750) a decorrere dal 1 gennaio 2003, data del conglobamento dell’IIS.
Tali implementazioni prevedono la variazione della gestione della voce IIS per i docenti di religione consentendo l’attribuzione all’assegno 750 del numero di scatti spettanti al dipendente in analogia a quanto avviene per la voce stipendio.
Per i docenti di religione interessati, su rata maggio 2010 verrà effettuata una lavorazione da Centro per l’attribuzione, a decorrere dal 1 maggio 2010, sulla voce IIS, assegno 750, dello stesso numero di scatti in godimento sulla voce stipendio. Si ritiene opportuno non provvedere a tale regolarizzazione da Centro a decorrere dal 1 gennaio 2003, data del conglobamento dell’IIS, per evitare eventuali pagamenti di arretrati non dovuti, considerato che in molti casi codeste Direzioni hanno provveduto al pagamento dell’importo degli scatti calcolati sulla voce IIS tramite l’attribuzione di un assegno ad personam.
Sarà pertanto cura di codeste Direzioni provvedere a regolarizzare il personale interessato revocando, sempre a decorrere dal 1 maggio 2010, tali assegni ad personam.
A tal fine con successivo messaggio di posta elettronica dalla casella
UffDCSII.DAG@tesoro.it verrà inviato l’elenco del personale docente di religione con scatti biennali in godimento dal 1 gennaio 2003.
Si assicura che della lavorazione in oggetto è stata data preventiva comunicazione alla Ragioneria Generale dello Stato – Ispettorato Generale per gli Ordinamenti del Personale ed al Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca – Direzione Generale per il Personale. Il DIRIGENTE Roberta LOTTI »

venerdì 8 gennaio 2010

IL GIORNALE IUniScuola n.01 /2010


di Dino Dono



Discussioni su IL GIORNALE IUniScuola n.01 /2010
Rassegna stampa dai Blogs:

#Stipendi PA: Eliminazione del cedolino cartaceo da Gennaio 2010
Si comunica che il Ministero dell’Economia e delle finanze ha aperto il portale StpendiPA (http://stipendipa.tesoro.it) strumento attraverso il quale i dipendenti della Pubblica Amministrazione accedono...
#Scuola:Permessi per il diritto allo studio anche ai precari a tempo
*Diritto allo studio comparto scuola - Leonardo Donofrio(foto):«Una Novità Lombarda» «Percorsi per il diritto allo studio per il personale docente e ATA supplente temporaneo» «Presentazione delle istanze...
#Il numero di gennaio 2010 del giornale Inpdap
*SOMMARIO:* Questo numero inaugura il secondo anno di vita del giornale si parla di: ispezioni nei confronti dei datori di lavoro non in regola (Crescimbeni), banca dati (Borio), futuro dei giovani (Gelmi...
#Fasce orarie di reperibilità per i pubblici dipendenti in caso di assenza per malattia
«Una differenziazione per decreto nelle fasce di reperibilità dei dipendenti pubblici, rispetto a quelli privati» *«Da gennaio cambiano le fasce di reperibilità»* In caso di assenza per mala...
#Anche l’Inpdap liquida qualche euro in più ai pensionati dal 2010
«Da gennaio, per effetto della perequazione automatica, le pensioni saliranno dello 0,7%» «Un mini incremento delle pensioni* per comprare «una brioche fresca e un bel cappuccino bollente e schiumoso con ...
#Pensioni: A gennaio puo' ritirarsi chi ha almeno 35 anni di contributi
*«Pensioni: a gennaio escono ultimi 58enni»-**«Con il nuovo anno si apre la finestra per la pensione di anzianità»* «(ANSA) - ROMA, 27 DIC - Nuova possibilita' di andare in pensione a gennaio: l'ultima...
#il Trattato di Lisbona rafforza l'impegno dell'Unione Europea per i diritti delle persone con disabilità
«Infatti, con l'entrata in vigore il 1° dicembre scorso del Trattato che ha sostituito la precedente Costituzione Europea, diventa ad esempio parte integrante del diritto comunitario la Carta dei Diritti ...
#«Diversamente Abili»: esclusi dal blocco delle assunzioni previste dal decreto anti-crisi
«Il divieto di assumere nuovo personale, compreso quello appartenente alle categorie protette, permane nel caso in cui l’amministrazione non provveda agli adempimenti connessi all’organizzazione e discipli...
#Inpdap:Liquidazione e pagamento delle prestazioni «TFS subito» *«Semplificazione procedure amministrative ai fini della liquidazione dei trattamenti di fineservizio (buonuscita ed indennità premio di servizio)»* *«Unificazione modulistica»* Il piano industriale dell’...
#La Legge Finanziaria 2010 è Legge - «Palazzo Madama ha licenziato la manovra »
Il Senato approva in via definitiva la legge Finanziaria e quella di Bilancio e lo fa senza il voto di fiducia dopo una maratona parlamentare di oltre sei ore. La manovra viene approvata con i voti del Pdl...