lunedì 15 febbraio 2010

Un Preside chiede aiuto alle famiglie «Un tentativo per salvare la Scuola Statale»






IUniScuola, ecco la lettera del Dirigente Scolastico dell' I.C Statale S. Ambrogio di Milano

Milano, 15/12/2009
Ai genitori degli alunni

OGGETTO: Richiesta di collaborazione

«Gentilismi,
nello spirito che ci ha sempre animato e nella condivisione che contraddistingue una comunità, abbiamo bisogno della collaborazione di tutti.

Chi desidera aderire a qualcuna di queste attività, *contrassegni
con (X) lo spazio riservato alla tabella sottostante e la riconsegni
firmata e compilata in ogni sua parte in Segreteria.

Le iniziative sottoindicate ci consentono di coprire alcuni aspetti
operativi e organizzativi, che in caso contrario aumenterebbero
i costi di gestione, permettendo di avere degli ambienti decorosi
sempre pronti ad accogliere tutti coloro che varcano le nostre porte,
sia grandi che piccini.

Grazie anticipatamente per la Vostra disponibilità, sarete poi contrattati».
Il Dirigente Scolastico Cataldo Domina
ALLEGATO
*Sono disponibile ad aiutare donando il mio tempo libero nelle seguenti opere:
-lavori di segreteria
-lavori di pulizia
-lavori di tinteggiatura/imbiancatura
-piccole opere edili/murature
-lavori impianti elettrici
-lavori impianti idraulici
-lavori di trasporto
-lavori piccoli facchinaggi e spostamento mobili
-lavori amministrativi
-organizzare/condurre feste e/o iniziative ludiche
-pronto intervento


Per saperne di più, clicca QUI e QUi

1 commento:

Staff ha detto...

AAA Genitori in aiuto cercasi

L’iniziativa di un istituto comprensivo milanese, costretto a battere cassa presso i genitori in modo molto originale, è sintomatica della situazione ormai insostenibile nella quale versano le casse delle istituzioni scolastiche dopo l’ennesima riduzione dei finanziamenti statali.
La dirigente scolastica del S.Ambrogio di Milano non ha fatto polemiche e non ha lanciato accuse per le difficoltà finanziarie in cui versa l’istituto che dirige. Si è limitata ad inviare una semplice lettera ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_428-2.pdf ) di poche righe ai genitori della scuola, accompagnandola con un modulo in cui liberamente le famiglie possono apporre una crocetta in corrispondenza dell’attività di collaborazione che sono disposti a fornire alla scuola: pulizie, facchinaggio, lavori amministrativi…
“Nella condivisione che contraddistingue una comunità - ha scritto - abbiamo bisogno della collaborazione di tutti. Le iniziative di collaborazione ci consentono di coprire alcuni aspetti operativi e organizzativi, in caso contrario aumenterebbero i costi di gestione”.
Nel modulo i genitori hanno trovato un ampio elenco di attività, preceduto dalla frase “Sono disponibile ad aiutare, donando il mio tempo libero per le seguenti opere”.
La lista dei piccoli lavori per supplire alle necessità della scuola è abbastanza ampia e comprende appunto lavori di segreteria, lavori di pulizia, tinteggiatura-imbiancatura, piccole opere edili-murature, lavori di impianti elettrici o idraulici, lavori di trasporto, piccoli facchinaggi e spostamento mobili, lavori amministrativi, organizzare-condurre feste iniziative ludiche e pronto intervento.
Il dirigente scolastico - che evidentemente non ha più alternative per cercare di rendere un servizio all’altezza e non ha voluto lasciare nulla di intentato per questo - ha anche spiegato che la disponibilità delle famiglie permetterebbe “di avere degli ambienti decorosi sempre pronti ad accogliere tutti coloro che varcano le nostre porte, sia grandi che piccini”.
Ma perché le nostre scuole devono essere umiliate così? Torna alla memoria il titolo di un libro che Alfredo Vinciguerra, fondatore di Tuttoscuola, scrisse un quarto di secolo fa: “Il Paese che non amava la scuola”. “E ne pagò tutte le conseguenze…”, continuava. Appunto.