domenica 7 giugno 2009

Scuola a guida friulana



Daniela Beltrame, cinquantenne di Udine, è ufficialmente il nuovo direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale
Come già annunciato anche sulle pagine del nostro giornale, Daniela Beltrame è ufficialmente il nuovo direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale. Cinquant’anni anni, di Udine, Beltrame succede a Ugo Panetta, che aveva lasciato l’incarico nell’aprile scorso.

Laureata in Giurisprudenza all’Università di Trieste con 110 e lode, Beltrame conosce molto bene il mondo della Scuola regionale. E’ stata, infatti, Provveditore agli studi di Udine dal 2000 al 2001 e dal 2003 al 2005. Successivamente è stata responsabile dell’Ufficio scolastico provinciale di Trieste, con la responsabilità anche dell’Ufficio regionale della programmazione economico-finanziaria.

Nel 2008 le è stato conferito l’incarico aggiuntivo di reggenza dell’Ufficio della gestione delle risorse, dei servizi e del contenzioso. Dal 2 febbraio 2009 fino al mese scorso, quale dirigente esterno in comando in Regione, ha svolto l’incarico di direttore del servizio istruzione, diritto allo studio e orientamento.

La nomina è stata ufficializzata con un comunicato del ministero dell’Istruzione trasmesso all’Ufficio scolastico regionale. Molto soddisfatto il senatore leghista Mario Pittoni che aveva appoggiato la nomina della friulana Beltrame in commissione Istruzione del Senato.
fonte www.ilfriuli.it/

4 commenti:

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Elezioni, gli istant poll:
Pdl 39-43%, Pd 27-31%
Si sono chiusi alle 22 i seggi per le elezioni indette per eleggere i 72 membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia e per rinnovare i consigli in 62 province e in oltre 4 mila comuni. Subito dopo la conclusione delle operazioni di voto inizierà lo scrutinio delle schede relative alle europee. Domani alle 14 partirà invece lo scrutinio per le amministrative
MILANO, 7 giugno 2009 - Si sono chiusi alle 22 i seggi per le elezioni indette per eleggere i 72 membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia e per rinnovare i consigli in 62 province e in oltre 4 mila comuni. Subito dopo la conclusione delle operazioni di voto inizierà lo scrutinio delle schede relative alle europee. Domani alle 14 partirà invece lo scrutinio per le amministrative. In base al primo Instant poll per le Europee 2009, elaborato da Ipr per La7 e Repubblica.it su un campione di 5 mila elettori, il Pdl si attesterebbe tra il 39 ed il 43 per cento, il Pd tra il 27 ed il 31 per cento, la Lega Nord avrebbe tra il 6,5% ed il 10,5% dei consensi, Di Pietro-Idv tra il 5 e l'8 per cento mentre l'Udc si attesterebbe tra il 3,7 ed il 5,7 per cento. Rifondazione Comunista-Comunisti Italiani si collocherebbero invece tra il 2 ed il 4 per cento mentre sotto la quota del 4% si attesterebbero, tutti tra l'1 ed il 3 per cento, Sinistra e Libertà, L'autonomia e la Lista Pannella-Bonino.


L'interno di una sezione elettorale, Ansa
affluenza in calo — In attesa dei dati sui risultati elettorali da questa tornata elettorale emerge soprattutto un forte calo dell'affluenza al voto. Penalizzate, da questo punto di vista, soprattutto le europee: alle 19 di oggi, in base ai dati resi noti dal Viminale, ha votato il 52,9% degli aventi diritto, contro il 58,5% registrato nelle europee del 2004, con una flessione quindi di circa sei punti percentuali. Più contenuto il calo per le amministrative: sempre alle 19, per le comunali ha votato il 64,3% contro il 67% delle precedenti consultazioni. Per le provinciali l'affluenza è passata dal 60,6% al 56,8%. Calo record all'Aquila, dove si vota solo per le Europee: la percentuale dei votanti è stata solo del 23,4% (in pratica un elettore su quattro), contro un precedente 57,3%.

minimo storico — L'affluenza alle elezioni europee del 2009 in tutti i Paesi dell'Ue è stata del 43,24%, il minimo storico anche rispetto al 44,4% della media dei votanti calcolata tra il 2004 e il 2007 (quando hanno votato Romania e Bulgaria). Lo ha reso noto il Parlamento europeo

fonte lagazzettadelloSport

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Radicali al 5,4% - Federico: Milano chiede legalità e libertà

Dichiarazione di Valerio Federico, segretario dell'Ass.E.Tortora Radicali Milano:

"La Milano laica, socialista e liberale è tornata a scegliere i radicali. La voce di Emma Bonino e Marco Pannella, a seguito di una straordinaria lotta nonviolenta, ha raggiunto forse solo in parte i milanesi ma è stato sufficiente per un grande risultato. La domanda di legalità e libertà in tutti gli ambiti, proveniente dalla capitale economica italiana, ha indicato i radicali come vera alternativa alla piovra affaristico-ciellino-formigoniana, al proibizionismo morattiano e alla pericolosa demagogia xenofoba leghista. Legalizzazione del sistema Italia, ammortizzatori sociali per tutti, trasparenza nelle istituzioni e laicità costituiscono il nucleo della proposta radicale. Milano ha risposto"

Staff ha detto...

IL BIPARTITISMO NON SI ADDICE ALL’ITALIA E NEMMENO ALL’EUROPA
Dobbiamo ripeterci ancora una volta, ma è necessario. Nonostante gli sforzi, leciti e no, dispiegati dai partiti più grossi, dalla stampa, dalle televisioni occupate esclusivamente da PDL e PD ( con qualche comparsa di contorno), e nonostante le leggi strozzapartiti varate in gran fretta per modificare le regole del gioco, questo bipartitismo dato per inesorabile e e presentato come agognato dal popolo, gli Italiani proprio non lo vogliono.
PDL e PD non avanzano. Addirittura il partito di Franceschini indietreggia paurosamente, mentre il partito di Berlusconi, resta sotto il dato di un anno fa e comunque non raccoglie in proporzione alla grancassa suonata e agli ingenti mezzi profusi.
Vanno avanti gli alleati o ex alleati dei due partiti più grossi ( Lega da un lato e e IDV dall’altro) e l’UDC attestata su posizioni di autonomia rispetto a centro-destra e centro-sinistra.
Significativo un altro dato: pur penalizzati dalla soglia di sbarramento, ci sono almeno altri quattro partiti ( Sinistra e Libertà, Destra di Storace, Radicali di Pannella e Bonino, la sinistra estrema di Ferrero e Diliberto) che hanno una consistenza pari a quella che avevano alcuni partiti che nella prima repubblica svolgevano ruoli di tutto rispetto.
Insomma: modifiche alle leggi elettorale sfornate a ripetizione per “semplificare” il quadro politico non sono riuscite a costringere gli Italiani a dire addio ai partiti che prediligono e ad indirizzarli forzatamente verso i due partiti più grossi.
Del resto, guardando la composizione del nuovo parlamento europeo, ove ci sono almeno otto gruppi, si capisce quanto fosse falsa la favola secondo la quale nelle democrazie europee vigerebbe il bipartitismo. Era solo uno dei tanti strumenti impiegati per imporci questa semplificazione, dopo averci tolto il diritto ad esprimere la preferenza.
Certo i partiti che non hanno superato la soglia non hanno motivo di gioire. Ma la difficoltà a centrare l’obbiettivo di oltrepassare il 4% era nota ed evidente è stata la sproporzione dei mezzi impiegati ed il black-out subito dai giornali e dalle reti televisive.
Ma la vera sconfitta è quella subita da PDL e PD, veri perni del sistema negli ultimi quindici anni. Punendoli entrambi simultaneamente, gli elettori hanno condannato il sistema e manifestato la volontà di voltare pagina.
Non sono il gossip, le sentenze della magistratura, il Noemigate ed altre baggatelle del genere ad avere provocato questo risultato. Si tratta di stanchezza e di disaffezione. Gli Italiani chiedono nuovi protagonisti e una palingenesi dell’intero sistema politico.
Ci piacerebbe che di ciò tenessero conto quelle forze che hanno mancato di poco l’obbiettivo del 4% come Sinistra e Libertà e Radicali. Nelle condizioni date, il loro è stato un ottimo risultato. Ma non devono cullarsi o stare fermi. Devono trarne la convinzione di porsi come interpreti della voglia di cambiamento emersa dalle urne. Rinunciando agli egoismi ed invertendo la tendenza a rompere gli accordi il giorno dopo le elezioni. Vale soprattutto per Sinistra e Libertà che, a differenza dei radicali, partito ormai storico, era poco più di un cartello elettorale.
Gli elettori, ci pare, suggeriscono di insistere e di andare avanti facendone un partito vero e proprio.
Nicola Cariglia
Monday, June 08, 2009

Staff ha detto...

Europee 2009: i vincitori e i vinti. In attesa dello spoglio per le provinciali
Siamo ancora in attesa dello spoglio delle schede per conoscere il risultato del duello tra Filippo Penati e Guido Podestà, per la Provincia di Milano. Sono definitivi invece i dati delle elezioni europee dove la colazione di governo vince a man bassa confermando Milano come la roccaforte del Pdl. Nonostante la frenata a livello nazionale in città gli incrementi sono addirittura aumentati, in controtendenza con i dati nazionali. il Popolo delle libertà guadagna un terzo di punto percentuale con il risultato record del 42,49%. Il Pd crolla invece dal 33,7% al 25,13% (-8,57%). La Lega Nord, contrariamente a livello nazionale, registra un lieve calo (-0,56%) dal 12,3% all’11,74%. Poca roba. Cresce di oltre 3 punti l’Idv che con il 7,87% dei voti è il quarto partito della città davanti alla lista Bonino-Pannella (5,45%) e all’Udc (3,89%, +0,8%).Stravince Silvio Berlusconi che ottiene quasi 71 mila preferenze (esattamente 70.892), seguito da La Russa con 27.676 preferenze, Gabriele Albertini (23.589) e da Mario Mauro (22.539). Per gli europarlamentari del Pd ci sono Patrizia Toia (20.981) e Antonio Panzeri (17.960), seguiti dall’ormai ex sindaco di Bologna Sergio Cofferati (15.778). Questi i primi due schieramenti.Per gli altri segnaliamo il successo personale di Emma Bonino che a Milano ha avuto comunque 13.577 preferenze (ma che non diventerà eurodeputato). Nella Lega Nord il più votato è stato Umberto Bossi con 11.637 preferenze, seguito da Matteo Salvini, che in campagna elettorale aveva paventato la necessità di carrozze della metropolitana dedicate a milanesi. La boutade pare aver giovato al giovane candidato che ha ottenuto 11.257 preferenze. Nell’Italia dei Valori, invece, Luigi De Magistris ha superato Antonio di Pietro: 8.862 voti contro i 8.552 del leader. Nell’Udc, infine, 4.856 preferenze sono andate a Magdi Cristiano Allam e 1.128 a Emanuele Filiberto di Savoia.
da Cronaca: news dal Palazzo lunedì 08 giugno 2009