Giuseppe Creazzo, procuratore capo della Repubblica di Firenze, sarà il protagonista dell'incontro organizzato dal Centro Studi Melandri dal titolo "Ricostruire la sovranità ... per sradicare le mafie", in programma venerdì alle 17 l'Aula 14 del Campus universitario, in viale Corridoni 20. L'incontro, che fa parte del ciclo "Alla ricerca della sovranità perduta", è organizzato dal Centro studi Melandri, con il patrocinio del Campus Unibo di Forlì. E' aperto al pubblico ed ha come obiettivo una profonda riflessione sulle nuove forme di contrasto alla criminalità organizzata, "sempre piu capace di far sentire la sua pericolosa e nociva ingerenza nell' intera penisola inclusi i territori di eccellenza". L'evento formativo è accreditato dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Forlì - Cesena . Presenterà l'intervento del procuratore Creazzo il professor Salvatore Vassallo, docente dell'Università di Bologna-Campus di Forlì e direttore dell'Istituto Cattaneo. Seguirà il dibattito, a cui interverranno Domenico Guzzo, storico e Antonio Giannelli, vice prefetto.
Chi è Giuseppe Creazzo
Nato nel 1955, in magistratura
dal 1984, ha iniziato da sostituto procuratore a Enna dove è rimasto fino
al 1989, quando è stato trasferito a Reggio Calabria, prima come sostituto
procuratore presso la Pretura, poi come giudice presso il Tribunale e ancora
come consigliere alla Corte d’Appello e infine come sostituto procuratore alla
Procura della Repubblica presso il tribunale, dove ha fatto parte della
Direzione Distrettuale Antimafia. Quale GIP di Reggio Calabria si è occupato
dell’omicidio del giudice Cesare Terranova (ucciso il 25/9/1979 a Palermo
insieme a Lenin Mancuso, della sua scorta) e dell’omicidio del giudice Antonino
Scopelliti, ucciso a Villa S. Giovanni il 9/8/1991. In entrambi i processi
erano imputati i capi di Cosa Nostra.
Da componente della DDA di
Reggio, è stato referente distrettuale per i procedimenti riguardanti la tratta
degli esseri umani e del settore cattura latitanti. Si è occupato di diverse
importanti indagini tra cui quella sull’omicidio dell’on. Francesco Fortugno,
vicepresidente del Consiglio Regionale della Calabria, ucciso il 16 ottobre del
2005 all’interno di un seggio elettorale. Le indagini condotte hanno portato
alla cattura e alla condanna definitiva all’ergastolo di quattro soggetti. Nel
luglio 2006 è stato chiamato al Ministero della Giustizia e nominato Vice Capo
dell’Ufficio Legislativo. In tale qualità ha fatto anche parte della
Commissione per la riforma del codice di procedura penale presieduta da
Giuseppe Riccio e di quella per la riforma del codice penale guidata da
Giuliano Pisapia.
Nel marzo 2009 gli è stato
conferito dal Consiglio Superiore della Magistratura l’incarico di procuratore
della Repubblica di Palmi.
In tale qualità ha personalmente curato i casi più importanti, come il processo “Migrantes”,scaturito dagli scontri di Rosarno fra migranti africani e popolazione locale; ad appena tre mesi da quei fatti, che ebbero eco in tutto il mondo, fu disposta la cattura di 34 fra caporali e datori di lavoro e il sequestro di circa 200 appezzamenti di terreno dove i migranti di origine africana, molti dei quali clandestini, venivano fatti lavorare alla raccolta degli agrumi in condizioni di sfruttamento; il processo riguardante l’omicidio di Fabrizio Pioli, l’elettrauto di Gioia Tauro scomparso il 23 febbraio 2012, quando è stato assassinato durante una spedizione organizzata da padre e fratello di Simona Napoli, ragazza con cui aveva una relazione che non piaceva alla famiglia; il caso riguardante Concetta Cacciola, la testimone di giustizia che, dopo essersi ribellata ai soprusi da parte dei familiari, fuggendo e andando a collaborare con la giustizia, per amore dei suoi tre figli era rientrata a casa, dove poi fu trovata morta per ingestione di acido muriatico, forse uccisa simulando il suicidio.
In tale qualità ha personalmente curato i casi più importanti, come il processo “Migrantes”,scaturito dagli scontri di Rosarno fra migranti africani e popolazione locale; ad appena tre mesi da quei fatti, che ebbero eco in tutto il mondo, fu disposta la cattura di 34 fra caporali e datori di lavoro e il sequestro di circa 200 appezzamenti di terreno dove i migranti di origine africana, molti dei quali clandestini, venivano fatti lavorare alla raccolta degli agrumi in condizioni di sfruttamento; il processo riguardante l’omicidio di Fabrizio Pioli, l’elettrauto di Gioia Tauro scomparso il 23 febbraio 2012, quando è stato assassinato durante una spedizione organizzata da padre e fratello di Simona Napoli, ragazza con cui aveva una relazione che non piaceva alla famiglia; il caso riguardante Concetta Cacciola, la testimone di giustizia che, dopo essersi ribellata ai soprusi da parte dei familiari, fuggendo e andando a collaborare con la giustizia, per amore dei suoi tre figli era rientrata a casa, dove poi fu trovata morta per ingestione di acido muriatico, forse uccisa simulando il suicidio.
E’ stato docente a contratto di
Ordinamento Giudiziario e Forense presso la facoltà di giurisprudenza
dell’Università degli Studi di Reggio Calabria dal 2010 al 2013. Ha svolto
incarichi di insegnamento di diritto penale e procedura penale presso la
Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali della la facoltà di
giurisprudenza dell’Università degli Studi di Reggio Calabria. Ha svolto
incarichi di relatore ai corsi di formazione per magistrati presso la Scuola
superiore della Magistratura. Dal giugno 2014 è Procuratore della Repubblica di
Firenze. Molte indagini in materia di riciclaggio hanno permesso di ricostruire
i rapporti tra imprenditori di altre regioni e gli investimenti in Toscana, con
sequestri di patrimoni (ad es. per oltre cinque milioni di euro nei confronti
di soggetti con legami con la criminalità organizzata
calabrese, nel luglio 2017).
calabrese, nel luglio 2017).
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