lunedì 17 novembre 2008

IUniScuola: PER DORMIRE MEGLIO





NON RESTA CHE VENDERE LA RAI E RESTITUIRE I SOLDI DEL RICAVATO AGLI ITALIANI CHE L’HANNO PAGATA ATTRAVERSO IL CANONE







Mentre in tutto il mondo si discute sulla più grave crisi economica e finanziaria degli ultimi ottanta anni e ci si interroga sui rimedi, il mondo politico italiano si azzuffa sulla presidenza della commissione parlamentare di vigilanza sulla RAI. Una commissione superflua, ininfluente sulla vita del sistema radiotelevisivo italiano. La sua importanza sta solo nel potere di nomina dei consiglieri di amministrazione del servizio pubblico, compito che potrebbe e dovrebbe essere affidato ad altri.
E’ venuto il momento di dire basta. La RAI non è più, da tempo, un’azienda di servizio pubblico. Al contrario è azienda al servizio di interessi di parte, strumento di potere, ostacolo a qualsiasi innovazione di idee e di uomini che non accettino il metodo della cooptazione.
Privatizzare la RAI è dunque indispensabile. Proponiamo che laici liberali e socialisti si facciano, assieme, promotori di questa battaglia.


>>>I NUMERI DELLA RAI, OVVERO LA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI E DEI PESCI. PD E PDL LA FANNO DA PADRONI, CON LA BENEDIZIONE DELLE ONNIPRESENTI ORGANIZZAZIONI SINDACALI.

Nel silenzio più generale, per i giornalisti si procede ad una selezione clandestina, nessun bando, nessuna comunicazione ufficiale, solo un passaparola interno, con requisiti di accesso quasi impossibili. di Raimondo Magnini

>> LA SOLITA ZUFFA MA IL SERVIZIO PUBBLICO NON ESISTE PIU’. L’AZIENDA E’ SOLO STRUMENTO DI POTERE E OSTACOLO AD OGNI INNOVAZIONE
ttaglio.asp?IDNotizia=3693
Oggi il cosiddetto servizio pubblico decreta il diritto di vita e di morte dei soggetti politici e sociali. Ed è al servizio non tanto delle maggioranze di governo quanto del sistema e dei suoi equilibri politici ed economici. di Nicola Cariglia

EDITORIALE di PENSALIBERO

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